Aiuti umanitari al valico di frontiera di Rafah, Borrell: “1400 camion aspettano di entrare a Gaza”.

Le potenze internazionali si stanno dimostrando inermi contro l’unilaterale condotta dello Stato di Israele, ad oggi “non ancora interessato” a chiudere l’accordo per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Pezzo di terra, da sempre maledetto, inaccessibile per le centinaia di camion di aiuti umanitari, bloccati al valico di Rafah in Egitto.

Camion inviati da organizzazioni che “stanno cercando di aiutare le persone a Gaza”, ha dichiarato l’Alto rappresentante dell’Ue, Josep Borrell in visita in Egitto. “ono abituato a guardare questo posto attraverso le immagini satellitari. Vedo il valico di Rafah quasi ogni giorno, attraverso gli occhi dei satelliti e so che ci sono migliaia di camion in attesa di entrare. Ma una cosa è vedere questo valico dalle immagini satellitari, un’altra è vederlo dal vivo, un camion dopo l’altro. Oggi – ha aggiunto Borrell – 1.400 camion aspettano di entrare. In una buona giornata, forse ne arriveranno 50. Ai tempi di Ramallah, erano 600 al giorno”.

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Il rappresentante dell’Ue ha poi evidenziato che nonostante l’importante sforzo dell’Unione per fornire aiuti alla popolazione di Gaza, i rifornimenti non stanno entrando poichè bloccati dalle autorità israeliane.

“Ciò che sta accadendo proprio dall’altra parte di questo muro non è una crisi creata dalla natura. Non è un’alluvione. Non è un terremoto. Non è una di quelle crisi che la natura crea di tanto in tanto e che non possiamo prevenire o evitare. È una crisi creata dall’uomo. Una tragedia creata dall’uomo.  Sì, è iniziato con un attacco terroristico di Hamas, quasi un anno fa. Ed è stato un orrore che abbiamo condannato nei termini più forti possibili. Continuiamo a condannarlo. Ma un orrore non può giustificare un altro orrore”, ha dichiarato Borrell.

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“Ho saputo che le barrette energetiche, che rappresentano in queste condizioni il modo migliore per nutrirsi, sono state respinte alla frontiera, perché considerate un prodotto di lusso. Bisogna far entrare gli aiuti umanitari, le ambulanze e riaprire questa frontiera. Continuiamo a chiedere un cessate il fuoco, la liberazione degli ostaggi e la cessazione dei bombardamenti. Purtroppo, però, i negoziati non stanno procedendo altrettanto rapidamente e la capacità dell’Ue è limitata”, ha concluso Borrell.

Come potrà l’Ue, allora, evitare che Gaza diventi una nuova Mogadiscio o una nuova Haiti? Ovvero, una terra senza legge e ordine, abbandonata alle bande e alla violenza contro la gente disperata?

E ancora, cosa ha fermato l’Ue dall’applicazione delle sanzioni a due ministri israeliani per incitamento all’odio? Perchè il Consiglio degli Affari Esteri dell’Ue non ha preso in considerazione la proposta dell’Alto rappresentante, intervenuto anche contro i responsabili dell’espansione illegale degli insediamenti dei coloni israeliani in Cisgiordania?

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foto hosny salah da Pixabay.com