Agroalimentare. Con eccessiva cementificazione -21 miliardi di euro.
La cementificazione e la scomparsa dei terreni fertili hanno tagliato 21 miliardi di euro in valore di prodotti agricoli in poco meno di un ventennio, con un trend preoccupante che mina la sovranità alimentare del Paese in un momento reso ancora più delicato dalle tensioni internazionali, che gravano sugli scambi commerciali alimentando speculazioni.
E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti, sulla base di dati Ispra relativi al periodo 2006-2023, in occasione della Giornata mondiale del suolo che si celebra il 5 dicembre.
Confrontando i risultati dei Censimenti agricoli dal 2000 al 2020, la superficie agricola totale è passata da 18,8 milioni di ettari a 16,1, con un calo netto di 2,7 milioni di ettari, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat. Un fenomeno che ha avuto gravi ripercussioni sulla gestione del territorio e sulla stabilità idrogeologica del Paese, aggravando gli effetti dei cambiamenti climatici e delle condizioni meteo estreme.
Solo nell’ultimo anno, cemento, asfalto e altre coperture artificiali hanno cancellato suolo fertile pari a 28 campi da calcio al giorno, secondo un’elaborazione Coldiretti su dati Ispra.
Inoltre, la continua espansione delle superfici urbanizzate impedisce al suolo di assorbire correttamente l’acqua piovana che, invece, scorre sulla superficie aumentando il rischio di alluvioni e frane.
“Attualmente, oltre il 90% dei comuni italiani – spiegano dalla Coldiretti – si trova in aree vulnerabili a fenomeni idrogeologici come frane e inondazioni, una condizione che sta peggiorando a causa del cambiamento climatico, con la crescente frequenza di eventi estremi, sbalzi stagionali e piogge brevi ma intense”.
Da qui la necessità di interventi immediati per fermare il consumo di terreni fertili, a partire dall’approvazione della legge sul consumo di suolo che giace da anni in Parlamento e che potrebbe dotare l’Italia di uno strumento all’avanguardia.
Ma occorre anche lavorare per preservare la qualità del suolo: “Un solo cucchiaio di terra – continua Coldiretti – ospita diversi miliardi di batteri, funghi, microorganismi, protozoi, artropodi e tante altre unità viventi che fanno dello strato sotto ai nostri piedi uno degli habitat più popolati della Terra. Questi organismi interagiscono tra loro e con le varie piante e animali dell’ecosistema, regolando la dinamica della materia organica del suolo, il sequestro del carbonio nel suolo e l’emissione di gas serra, modificando la struttura fisica del suolo e i regimi idrici, migliorando la quantità e l’efficienza dell’acquisizione di nutrienti da parte della vegetazione e migliorando la salute delle piante”.
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