Agricoltura: nel 2024 stangata da 9 miliardi per gli operatori italiani.

Sono saliti a 9 miliardi di euro i danni causati nel 2024 dai cambiamenti climatici e dalle epidemie all’agricoltura italiana, con un impatto dirompente sui redditi delle imprese, già alle prese con i problemi causati dalla concorrenza sleale delle importazioni dall’estero e dagli elevati costi di produzione. E’ il bilancio dell’annata nei campi tracciato all’Assemblea nazionale della Coldiretti.

Siccità e maltempo hanno devastato le produzioni agricole da Nord a Sud con cali a doppia cifra per alcune produzioni simbolo della Dieta mediterranea, dal grano (-20%) all’olio d’oliva (-32%). La siccità ha pesato anche sulla produzione di vino, in calo del 13% rispetto alla media produttiva degli ultimi anni. In diminuzione anche la produzione di riso e di nocciole. Ai flagelli del clima si aggiungono gli effetti delle epidemie che hanno colpito le stalle italiane, dalla peste suina africana alla lingua blu, fino all’aviaria, con centinaia di migliaia di animali abbattuti. 

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Con il numero delle aziende di agricoltura, silvicoltura e pesca che è calato per la prima volta sotto la soglia delle 700mila unità, Coldiretti chiede un intervento urgente a sostegno del settore, a partire dalle scelte di politica europea.  

Un passo avanti importante è arrivato dalla decisione della Commissione Europea di accogliere una delle richieste avanzate dalla Coldiretti nel corso delle sue mobilitazioni a Bruxelles, con la modifica del regolamento “de minimis” per il settore agricolo, gli aiuti di piccola entità che non hanno alcun impatto sugli scambi nel mercato unico. Il nuovo regolamento raddoppia la soglia ad azienda (da 25mila a 50mila euro in tre anni) dando la possibilità agli Stati di erogarli senza doverli notificare alla Commissione e incorrere nel rischio di procedure di infrazione per distorsioni della concorrenza. Una misura importante anche per i suoi effetti sul Fondo emergenza agricole, poiché aumenterà le possibilità per i governi di sostenere le filiere in crisi. 

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Ma per garantire quella sovranità alimentare europea che la Presidente della Commissione Ue von der Leyen ha annunciato di voler porre alla base del suo secondo mandato occorre intervenire sulle risorse della Politica agricola comune, assicurando che esse vadano solo ai veri agricoltori.