Agricoltura e giovani, Confeuro: “Revisione Pac primo passo ma non sufficiente”.
Sarà pur sempre un primo passo ma la revisione di alcuni punti della Politica Agricola Comune non basta per rilanciare l’agricoltura in Europa, secondo Confeuro: “E’ positivo puntare a diminuire gli oneri amministrativi e dare una maggiore flessibilità per rispettare determinate condizionalità ambientali. Ma, tuttavia, rimane un timido tentativo, che non risolve nel suo complesso tutte le problematiche e le criticità che attanagliano il settore agricolo e non tutela pienamente i piccoli e medi produttori”.
Da una parte, secondo l’associazione di categoria, c’è una risposta importante dell’Europa tesa a semplificare notevolmente la gestione delle aziende agricole in particolare con l’esenzione dalle sanzioni e dai controlli per il rispetto dei requisiti di condizionalita per le piccole aziende e cioè inferiore ai 10 ettari che in Italia si aggirano intorno alle 500mila. Ma dall’altra, tutto questo non è sufficiente a difendere l’agricoltura europea ed italiana dal dumping commerciale dei Paese extracomunitari. E, inoltre, non si incide sulla distribuzione dei finanziamenti ancora tutti sbilanciati a favore delle macro imprese. “È chiaro ed evidente che da parte dell’Unione Europea serve maggiore coraggio e sopratutto una riforma strutturale della Pac che metta davvero in primo piano il piccolo e medio agricoltore, che rappresenta il nucleo fondamentale del nostro comparto produttivo”.
Criticità anche sul fronte del ricambio generazionale in agricoltura secondo Confeuro: “La questione dell’imprenditoria giovanile agricola torna finalmente al centro del dibattito politico e istituzionale – spiega Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro -. Abbiamo appreso infatti che è stata recentemente pubblicata in Gazzetta Ufficiale, la legge numero 36 del 15 marzo 2024, che punta a introdurre un sistema organico di norme interne che, nel rispetto delle disposizioni dell’Unione europea, incrementi il numero dei giovani che avviano un’attività agricola ma Confeuro è dell’opinione che il Parlamento avrebbe potuto mostrare più coraggio e si sarebbe potuto fare decisamente di più rendendo la nuova legge più incisiva e concreta. L’Unione Europea – conclude – deve fare la sua parte, mettendo in campo maggiori risorse e investimenti, favorendo imprenditorialità dei giovani agricoltori e promuovendone la competitività sul mercato attuale”.
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