Agricoltura, Coldiretti: “Sulla PAC servono risposte”.

Serve un cambio di passo all’interno della Politica Agricola Comune, partendo dalla semplificazione e fino ad arrrivare alla moratoria dei debiti delle imprese. A chiederlo il presidente di Coldiretti Ettore Prandini, intervenuto sui ritardi della Commissione europea e sul merito della proposta legislativa promossa dall’associazione di categoria.

“Ci aspettiamo che sulla Pac la Commissione Europea dia risposte chiare in tempi certi alle nostre richieste, dalla semplificazione e riduzione degli oneri burocratici per le imprese agricole alla sospensione degli obblighi sulla condizionalità ambientale, dalla revisione delle regole sugli aiuti di Stato per consentire una moratoria dei debiti delle aziende all’introduzione del principio di reciprocità negli scambi commerciali, fino agli impegni sulle pratiche sleali, sull’aumento delle risorse per la sicurezza alimentare e sul dossier Ucraina, dove il costo dell’allargamento non può essere pagato dagli agricoltori europei”.

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“Le aziende – prosegue Prandini – non possono più sopportare imposizioni burocratiche, follie e fenomeni che mettono a rischio il loro reddito e per evitare questo dobbiamo porre fine all’aumento di adempimenti, obblighi e costi legati all’applicazione della condizionalità ambientale. Norme troppo stringenti e spesso svincolate dalla realtà che ne hanno reso di fatto impossibile l’applicazione nelle campagne, già colpite dall’aumento costante dei costi di produzione e un corrispondente calo dei prezzi agricoli”.

Fatte queste premesse, la Coldiretti ha chiesto, quindi, di eliminare da quest’anno le eventuali sanzioni a carico degli agricoltori e di procedere alla cancellazione definitiva dell’obbligo di tenere il 4% di terreni incolti, in quanto la semplice deroga non è sufficiente.

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