Agenzie dell’UE, Corte dei conti Ue: “In aumento errori sugli appalti”.
Sono 4 i “cartellini gialli” comminati dalla Corte dei conti europea ad alcune agenzie Ue per le irregolarità in materia di appalti. Secondo la Corte dei conti europea, per l’esercizio 2022 alcune agenzie dell’UE non hanno gestito le finanze così bene come negli esercizi precedenti.
Nella propria relazione annuale sulle 43 agenzie dell’UE, pubblicata in data odierna, la Corte ha ancora una volta certificato la legittimità e regolarità dei conti e delle entrate delle agenzie, ma non ha potuto emettere un giudizio di audit positivo per quattro agenzie, a causa del modo in cui avevano speso i fondi dell’UE. Per tre di esse, il motivo era il mancato rispetto della normativa applicabile all’acquisto di beni e servizi – un problema persistente e diffuso tra le agenzie dell’UE.
Vi sono attualmente 43 agenzie dell’UE situate in 23 Stati membri. Esse esercitano una notevole influenza sulla vita quotidiana dei cittadini europei, in settori essenziali come l’ambiente, la sanità, la sicurezza e la giustizia. Nel 2022, dette agenzie hanno gestito complessivamente circa 35 miliardi di euro (nel 2021: circa 27 miliardi di euro). Hanno impiegato 15 775 persone (14 431 nel 2021), ossia il 18 % circa di tutto il personale dell’UE; l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex) è in cima alla lista, con oltre 2 000 effettivi ed una dotazione finanziaria di quasi 700 milioni di euro.
“La gestione finanziaria delle agenzie dell’UE è, in linea generale, ancora in buono stato, ma abbiamo osservato risultati leggermente meno positivi”, ha affermato François-Roger Cazala, membro della Corte responsabile dell’audit. “Sebbene la contabilità sia tenuta correttamente, alcune agenzie dell’UE potrebbero darsi più da fare per spendere nel rispetto della normativa; è giusto dire che per alcune di esse le irregolarità in materia di appalti rimangono una fonte di preoccupazione”.
Su 43 agenzie, 39 hanno ricevuto un giudizio di audit positivo relativamente ai pagamenti a valere sull’esercizio 2022. Per le quattro agenzie che non hanno ottenuto un giudizio positivo (per il 2021: una; per il 2020: tre), l’importo dei fondi spesi in modo irregolare è stato troppo alto: viene stimato in totale in 28,2 milioni di euro. Per tre di esse (Agenzia dell’Unione europea per la formazione delle autorità di contrasto, CEPOL; Agenzia dell’Unione europea per la gestione operativa dei sistemi IT su larga scala nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia, eu-LISA; Centro di traduzione degli organismi dell’Unione europea, CdT), ciò è imputabile all’aggiudicazione ed esecuzione improprie di contratti, mentre per il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) a debolezze nei sistemi di gestione e di controllo. Nel complesso, per l’esercizio 2022 le debolezze in materia di appalti sono in aumento presso le agenzie e costituiscono ancora la principale ragione del mancato rispetto della normativa quando vengono effettuati pagamenti. Gli auditor della Corte hanno rilevato diverse debolezze in materia di appalti nei contratti di 24 agenzie (per il 2020: 14; per il 2021: 22), che non hanno consentito di ottenere il miglior rapporto qualità/prezzo possibile. Ad esempio, Frontex ha aumentato il valore iniziale di un contratto per lo screening psicologico dei nuovi funzionari della guardia di frontiera e costiera di oltre 10 volte il limite del 50 %, mentre l’Ufficio dell’UE per la proprietà intellettuale (EUIPO) ha aggiudicato un contratto del valore di 5 milioni di euro ad un’agenzia di viaggio senza prima pubblicare un bando di gara. Nel complesso, la Corte ha formulato 48 osservazioni relative alle pratiche seguite dalle agenzie per gli appalti (per il 2020: 18; per il 2021: 34); alcune agenzie sono state ripetutamente richiamate per nuove irregolarità. Tali osservazioni hanno costituito quasi la metà di tutte le raccomandazioni indirizzate dalla Corte a 36 agenzie che necessitavano di apportare miglioramenti, ad esempio, nel campo degli appalti, dell’assegnazione delle risorse, delle assunzioni o dei controlli.
La maggior parte delle agenzie sono finanziate quasi interamente dal bilancio dell’UE. Tra le poche che non lo sono, vi è il Comitato di risoluzione unico (SRB), interamente finanziato dalle banche (dotazione finanziaria di 11,2 miliardi di euro nel 2022 e di 9,7 miliardi di euro nel 2021). Le dotazioni finanziarie delle agenzie (escluso l’SRB) sono ammontate in totale a 4,5 miliardi di euro (per il 2021: 4,1 miliardi di euro), ossia il 3 % dell’intero bilancio dell’UE (2,5 % per il 2021). Le agenzie svolgono in genere attività tecniche, scientifiche e di regolamentazione. In aggiunta, per l’esercizio 2022 le sei agenzie esecutive della Commissione europea hanno gestito 19,3 miliardi di euro del bilancio dell’UE (per il 2021: 13,1 miliardi di euro) occupandosi di progetti per conto della Commissione, ad esempio per sostenere il Green Deal europeo e la ricerca. Ogni anno, la Corte verifica se i conti delle agenzie siano affidabili e se le operazioni relative alle entrate e alle spese delle stesse siano state eseguite nel rispetto della normativa applicabile. Quest’anno, gli auditor della Corte hanno anche accertato se le agenzie avessero adottato misure per migliorare l’efficienza energetica e ridurre la propria impronta di carbonio, contribuendo all’azione per il clima dell’UE ed in risposta alla crisi energetica causata dalla guerra condotta dalla Russia contro l’Ucraina. Quasi due agenzie dell’UE su tre disponevano di piani per rendere le proprie attività più efficienti dal punto di vista energetico e climaticamente neutre.
foto corte dei conti europea