Afghanistan, la Commissione annuncia l’aumento degli aiuti umanitari. Weimers: “Corruzione endemica”.

In risposta al rovesciamento del Governo afgano da parte dei talebani, lo scorso agosto la Commissione europea aveva annunciato l’intenzione di quadruplicare i fondi per gli aiuti umanitari nel Paese, attingendo al bilancio dell’UE, rispetto all’iniziale dotazione stimata dalla stessa Presidente von der Leyen in 50 milioni per l’anno 2021.

Un sostegno importante che, seppur giustificato dalla crisi umanitaria prodottasi con il nuovo avvicendamento politico nel Paese dell’Asia centrale, deve essere monitorato alla luce dell’endemico livello di corruzione nella nazione, come ricordato dall’eurodeputato del gruppo Conservatori e Riformisti europei, Charlie Weimers : “Dal 2002 l’UE ha fornito più di 4 miliardi di euro in aiuti allo sviluppo all’Afghanistan, il che fa del Paese il maggior beneficiario dell’assistenza allo sviluppo dell’UE nel mondo. Nonostante decenni di promesse politiche, convenzioni firmate, campagne anticorruzione e conferenze organizzate dall’UE – prosegue Weimers -, l’Afghanistan rimane uno dei Paesi più corrotti al mondo, classificandosi al 165° posto su 180 nella classifica redatta da Transparency International. Secondo una stima, conclude, nel 2018 gli afgani hanno pagato 1,65 miliardi di dollari in tangenti, più delle entrate annuali del governo”.

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Da qui, la legittima richiesta alla Commissione europea di rendere nota la strategia per garantire che i fondi non vadano ad alimentare la corruzione nel Paese, considerando che la spesa sarà quadruplicata per l’anno in corso.

Sul tema, a nome della Commissione, è intervenuta Jutta Urpilainen, commissaria europea per le partnership internazionali: “Nell’attuazione delle attività di sviluppo dell’UE in Afghanistan, sono state applicate norme di controllo interne ed esterne richieste dal regolamento finanziario. I sistemi sono in atto per monitorare i programmi, compresi i controlli in loco attraverso revisioni indipendenti. L’UE – prosegue – ha sostenuto la lotta alla corruzione, con attività volte a rafforzare l’ordine pubblico e lo Stato di diritto, nonché le attività volte a rafforzare la responsabilità pubblica e la trasparenza per il settore pubblico. Su questo, l’UE ha collaborato con la Banca mondiale, le agenzie delle Nazioni Unite e
altri partner di sviluppo. Ha inoltre sostenuto la società civile nel suo ruolo di controllo”.

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L’esponente della Commissione von der Leyen ha poi ricordato alcuni numeri circa il sostegno europeo al Paese asiatico: “Tra il 2003-2020 il 20% della spesa totale dell’UE per l’Afghanistan è stato dedicato al sostegno del settore pubblico, comprendendo misure dirette contro la corruzione e a sostegno della trasparenza. Con l’avvento dei talebani, l’UE ha congelato l’assistenza allo sviluppo. Gli aiuti futuri – ha concluso Jutta Urpilainen – saranno gestiti attraverso organizzazioni internazionali e non governative e non attraverso le istituzioni afgane”.