Affitti brevi: la posizione del Parlamento Ue per frenare gli abusi.
Il comitato per il mercato interno e la tutela dei consumatori ha adottato la sua posizione sulle nuove norme per rendere più trasparenti gli alloggi in affitto a breve termine.
Il mercato degli affitti a breve termine, come risaputo, è cresciuto rapidamente negli ultimi anni, principalmente grazie all’espansione di centinaia di piattaforme online come Airbnb, Booking, Expedia e TripAdvisor. Questo tipo di alloggio costituisce circa un quarto del totale degli alloggi turistici nell’UE e si prevede che aumenterà. Sebbene tali affitti creino vantaggi per gli host, i turisti e molte regioni, alcuni ricercatori sostengono che la mancanza di norme adeguate contribuisce anche a problemi come l’aumento dei prezzi delle case, lo sfollamento e il disturbo della quiete dei residenti, la non sostenibilità del turismo e la concorrenza sleale.
Nel testo adottato martedì con 31 voti a favore, nessuno contrario e un’astensione, i deputati europei hanno sostenuto la proposta, mirata ad armonizzare le regole che specificano come vengono raccolti e condivisi i dati relativi ai servizi di noleggio a breve termine (STR) e di contribuire a fare luce il loro impatto e consentire agli Stati membri di sviluppare e applicare misure politiche proporzionate.
I deputati, in particolare, hanno convenuto che le nuove politiche che regolano le operazioni sospette dovrebbero offrire alle piattaforme opportunità di crescita rispettando obiettivi politici come alloggi a prezzi accessibili, protezione dei centri urbani e delle aree rurali e portare a un turismo più sicuro e sostenibile.
Gli Stati membri dovrebbero istituire, inoltre, un unico punto di ingresso digitale per ricevere dati dalle piattaforme sull’attività degli host (ad esempio indirizzo specifico, numero di registrazione corrispondente, URL dell’elenco), su base mensile. La Commissione, dal canto suo, avrebbe il compito di semplificare le procedure per le piattaforme online per condividere i dati e garantire l’interoperabilità dei sistemi IT. I dati aggregati, infine, verrebbero utilizzati per fini statistici.
I deputati hanno inoltre incluso emendamenti per migliorare l’accesso del pubblico alle informazioni e per consentire alle autorità pubbliche, alle piattaforme online, agli host e ai cittadini di comprendere meglio le nuove regole. Gli Stati membri avrebbero 18 mesi per adattare i propri sistemi di registrazione e creare l’infrastruttura informatica.
Il quadro proposto prevede altresì una semplice procedura di registrazione online per le proprietà in affitto a breve termine negli Stati membri che la richiedono. I deputati hanno chiarito le informazioni necessarie agli host per registrarsi e il potere delle autorità di verificare che le informazioni fornite siano corrette.
I deputati hanno inoltre rafforzato gli obblighi per le piattaforme online, che dovrebbero garantire che le informazioni fornite dagli host siano affidabili e complete e che il loro numero di registrazione sia chiaramente visibile nell’elenco. In linea con la legge sui servizi digitali, le piattaforme dovrebbero effettuare controlli regolari e casuali sugli elenchi ed eliminare quelli che non rispettano le disposizioni.
“La crescita espansiva degli alloggi in affitto a breve termine ha portato a una minore disponibilità di alloggi sul mercato per gli abitanti, ha fatto salire gli affitti e i prezzi delle case e ha anche un impatto sul vivibilità dei quartieri – ha dichiarato nell’occasione il relatore Kim Van Sparrentak -. Le regole che abbiamo adottato oggi garantiscono che le città abbiano accesso ai dati necessari per far rispettare le regole locali. Sono fiducioso che potremo chiudere i negoziati con il Consiglio già quest’anno”.
Il mandato negoziale adottato dovrà essere confermato dall’intero Parlamento nella sessione plenaria del 2-5 ottobre. Successivamente potranno iniziare i negoziati con il Consiglio, che ha già adottato la sua posizione.