Aeroporto di Elmas: le audizioni degli stakeholders sul polo aeroportuale sardo.

Le commissioni Trasporti ed Attività produttive del Consiglio regionale, in seduta congiunta, hanno esaminato con un ciclo di audizioni dei portatori di interesse l’ipotesi di “privatizzazione” dell’aeroporto di Elmas, che aprirebbe la strada alla costituzione di un “polo” aeroportuale sardo insieme agli scali di Olbia ed Alghero. Sull’idea che sta alla base del progetto, la gestione unitaria dei tre aeroporti regionali, non si sono registrate posizioni pregiudizialmente contrarie ma le differenze sono emerse soprattutto sul tipo di “governance” futura del trasporto aereo e sul ruolo della Regione.

Per il consigliere di Fdi Fausto Piga “è dovere del Consiglio regionale assicurare alla società sarda chiarezza e trasparenza”. Valter Piscedda del Pd ha invece parlato di anomalia: “Sia il presidente della Regione che l’assessore dei Trasporti sono rimasti in silenzio mentre avrebbero dovuto essere loro a far conoscere ai sardi le strategie della Sardegna nel settore del trasporto aereo. Dovremmo confrontarci su questo, ha suggerito, piuttosto che su operazioni di ingegneria societaria che non ci riguardano”.

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Critico l’esponente della maggioranza Pietro Moro (Udc-Sardegna al Centro) per il quale il polo regionale “non rappresenta una scelta sbagliata ma l’impostazione appare sbilanciata sul lato privato e mette in ombra il ruolo dei soggetti pubblici”.

Roberto Li Gioi ha invece evidenziato il presunto ‘cagliaricentrismo’ legato all’operazione: “Il progetto non convince sia per la composizione della nuova società sia soprattutto perché, scegliendo di collocare la sede a Cagliari, si trascura il Nord Sardegna e in particolare la Gallura, territori dai quali provengono “i veri numeri” del trasporto aereo regionale”.

Rispondendo ai commissari, il presidente della Camera di Commercio di Cagliari-Oristano Maurizio de Pascale ha respinto in prima battuta la tesi della privatizzazione o della vendita: “Ci troviamo in un contesto nel quale gli aeroporti sono di Enac, i concessionari devono sottostare ad una serie di prescrizioni previste dalla legge e, nello specifico, la Camera di Commercio è un ente pubblico che concretizza le sue decisioni attraverso procedure ed atti ad evidenza pubblica.
Da parte nostra – ha proseguito de Pascale -, c’è disponibilità totale a realizzare nel migliore dei modi e con la massima condivisione un grande progetto per la Sardegna che darà agli aeroporti sardi più efficienza, più capacità negoziale nei confronti dei vettori, più lavoro e più valore per la Regione”.

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Per quanto riguarda la “governance” De Pascale ha ribadito che, fermi restando alcuni aspetti tecnico-giuridici dell’operazione affidati ad un gruppo di consulenti e specialisti che è opportuno tenere riservati, lo schema sul quale si lavora è quello di una “quota sarda” forte con un partner industriale.

La parola è poi passata a portatori di interesse e parti sociali (associazioni datoriali e di categoria, sindacati). Tutti, sia pure con accenti diversi, hanno rilanciato i rispettivi dubbi sulla configurazione della compagine azionaria e sul piano industriale, sollecitando un ruolo incisivo della Regione perché, è stato sottolineato, è in gioco un diritto fondamentale dei sardi.

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