Accordo Istruzione-Agenzia Spaziale Europea per l’utilizzo delle tecnologie spaziali per l’innovazione nella scuola.

Una sinergia tra Ministero dell’Istruzione e Agenzia Spaziale Europea (ESA) per utilizzare tecnologie spaziali e satellitari a favore dell’innovazione e digitalizzazione nella scuola, nell’interesse di studentesse e studenti e di tutti i protagonisti del mondo dell’istruzione, per sostenere l’inclusione, l’integrazione, il dialogo tra culture.

Con questo obiettivo, Ministero ed ESA hanno lanciato l’iniziativa congiunta “Space-based innovation and digitalization for the school of tomorrow” per invitare le aziende europee del settore a proporre idee per lo sviluppo di servizi basati sull’innovazione digitale integrata con le tecnologie spaziali e satellitari.

Una iniziativa mirata a promuovere l’innovazione nell’istruzione e sperimentare nuove soluzioni per sviluppare gli strumenti di apprendimento tradizionali e supportare tecnologicamente le scuole che hanno dovuto fare ricorso alla didattica a distanza a causa dell’emergenza epidemiologica.

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“Space-based innovation and digitalization for the school of tomorrow”, spiegano dal Ministero, si articolerà in tre bandi, nei quali verrà chiesto agli operatori economici di proporre progetti per applicare le tecnologie spaziali e satellitari a tre settori: “Sport for everyone”, “Social inclusion”, “Digital learning”.

La call relativa al primo bando, resterà aperta fino al 30 giugno 2021. L’obiettivo è raccogliere proposte volte, ad esempio, a organizzare competizioni sportive online, anche internazionali, per favorire il confronto tra culture diverse. Ma anche combattere le discriminazioni, garantendo l’attività sportiva per studentesse e studenti disabili, non abbienti o residenti in aree prive di strutture sportive fisiche. O ancora, consentire l’attività motoria all’aperto e in sicurezza, grazie alla geolocalizzazione, o in realtà virtuale o aumentata.

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L’ESA sosterrà fino al 50% del costo, fino a un massimo di 1 milione di euro e le e idee che verranno ritenute idonee saranno sperimentate sul campo, con le cosiddette “prove pilota”, presso le scuole che, nel rispetto della propria autonomia, mostreranno di essere interessate a verificarne l’applicazione.