Europa

La proposta di divieto per i musulmani del premier polacco Donald Tusk.

Il 2 luglio 2023, in un video, Donald Tusk, allora leader della piattaforma centrista Civica (che fa parte del Partito Popolare Europeo), aveva criticato il governo polacco per aver consentito l’ingresso di migliaia di migranti “provenienti da Paesi islamici”. Tusk, nell’occasione, si era opposto anche a un presunto progetto di facilitazione dei visti per i cittadini di 21 Paesi, tra cui diversi Stati africani e del Medio Oriente, esprimendo una posizione favorevole a una politica di divieto nei confronti dei musulmani in Polonia.

Inoltre, Tusk aveva manifestato il suo disaccordo con il programma di ricollocamento dell’UE, incluso nel Patto europeo su Migrazione e Asilo, descritto come una “minaccia per la sicurezza della Polonia”.

Oggi, come Primo Ministro della Polonia, Tusk continua a opporsi al Patto europeo su Migrazione e Asilo, ma accoglie favorevolmente l’interpretazione della Commissione che consente a uno Stato membro di derogare al diritto d’asilo dell’UE in caso di emergenza migratoria provocata da un Paese terzo vicino. Questa interpretazione è stata formalizzata in una comunicazione specifica pubblicata dalla Commissione a dicembre.

In risposta a queste dichiarazioni, gli eurodeputati Fabrice Leggeri e Jean-Paul Garraud del gruppo dei Patrioti per l’Europa hanno chiesto alla Commissione se avesse preso o intendesse prendere posizione sulla dichiarata volontà di Tusk di impedire l’arrivo di migranti provenienti da paesi musulmani in Polonia.

La Commissione, nella sua risposta scritta, ha però sottolineato che la sua posizione riguarda i testi giuridici e non le dichiarazioni politiche né le interpretazioni delle stesse. Ma quanto sono paraculi dalle parti dell’Esecutivo von der Leyen?

foto Daina Le Lardic Copyright: © European Union 2025 – Source : EP