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Soldi ai media. Commissione europea sotto accusa.

La Commissione europea è al centro di una controversia dopo le rivelazioni pubblicate da Il Fatto Quotidiano, Echo24 e Tichys Einblick l’11 febbraio 2025, secondo cui sarebbero stati distribuiti ben 132,82 milioni di euro a testate giornalistiche europee in modo non trasparente.

Secondo le indiscrezioni, la ripartizione di questi fondi sarebbe stata decisa dalla presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, con il sostegno della presidente della Commissione Ursula von der Leyen, del Consiglio europeo, della Banca europea per gli investimenti e del Comitato economico e sociale europeo. Questi finanziamenti si aggiungerebbero ai milioni di euro già destinati annualmente ai media, già oggetto di critiche in passato.

Invece di ricorrere a bandi pubblici per la distribuzione dei fondi, la Commissione avrebbe utilizzato un contratto quadro che ha affidato la gestione dei finanziamenti all’agenzia pubblicitaria Havas Media France (gruppo Vivendi). L’agenzia avrebbe quindi stabilito la suddivisione concreta delle risorse in collaborazione con la leadership dell’UE, senza un adeguato controllo pubblico.

Un processo che, in mancanza di trasparenza (come sovente accade in ambito di pubblicazione delle informazioni sugli affidamenti europei), ha portato il gruppo dei Patrioti per l’Europa a domandare a “Ursula e Soci” di rendere nota la lista dei media che hanno beneficiato degli oltre 132 milioni di euro. Risorse, come facilmente ipotizzabile, che avrebbero sostenuto la classica macchina propagandistica dell’Ue in occasione delle elezioni europee del 2024.

Nel frattempo, però, il trilogo Ue (Commissione, Parlamento e Consiglio europeo) continuano a stigmatizzare le ingerenze nei processi democratici europei da parte dei Paesi terzi… come dice il famoso detto “il bue continua a dare del cornuto all’asino”.

foto Gerd Altmann da Pixabay.com