Anche con il “Governo dei migliori” gli OSS chiedono l’intervento del Parlamento.
Diversamente da quanto avviene nel calcio, squadra che perde non si cambia. Un assioma valido anche in politica dove, anche con il “Governo dei migliori” (quelli che quando c’era Solinas…) neanche gli OSS possono dormire tranquilli.
Come nel caso degli OSS della Asl 8 di Cagliari rimasti esclusi per pochi giorni dall’unico bando di stabilizzazione della ASL 8, che non ne ha pubblicati altri a differenza delle altre ASl della Sardegna. Circostanza che ha spinto gli OSS sardi a chiedere l’intervento alla commissione della Camera dei deputati “Affari Sociali”, ricordandoci, se mai ce ne fosse bisogno, che in Sardegna abbiamo una classe dirigente pessima per usare un eufemismo. Tra urlatori e analfabeti funzionali (quando va bene), è infatti difficile trovare competenza e serietà, come ci ricorda, per esempio, l’attività legislativa del Legislatore sardo negli ultimi 13 mesi o, peggio, gli atti di piccolo cabotaggio (sempre quando va bene) deliberati dalla sempre più imbarazzante Giunta Todde. Esecutivo che, con proposte quali i “buoni (a nulla) servizi sanitari” ha ben dimostrato il proprio tenore politico.
“Il nostro appello – scrivono Simona Imeroni, Alessandra Depau, Roberto Deiana, Daniela Pistis, al Presidente di commissione Ugo Cappellacci e a tutti i componenti all’intero parlamentino – è rivolto a segnalare la nostra disperazione in qualità di personale sanitario, determinata dallo stop dei nostri contratti di lavoro prorogati anche sino a 10 rinnovi, per aver prestato con abnegazione la nostra professionalità e umanità nei reparti ospedalieri della ASL di Cagliari, come il Santissima Trinità e diversi altri, durante l’emergenza pandemica. Abbiamo sopperito alla carenza di personale, qualcuno lo doveva pur fare. Noi non ci siamo mai tirati indietro”.
Dove sono finite le urlatrice della XVI Legislatura o gli apocalittici capigruppo dell’allora minoranza, sempre pronti a pontificare sulla “gestione della sanità” del centrodestra di Solinas?
Non è dato saperlo ma, nel frattempo, resta il tema dei dimenticati del Covid: “Chiediamo di portare la nostra voce in Commissione parlamentare. La voce degli OSS del territorio dell’isola. Abbiamo pari diritti dei nostri colleghi stabilizzati, chiediamo una soluzione imminente che possa venirci incontro e non essere dimenticati”.
Oltre al danno poi è arrivata anche la beffa: “Ad alcuni di noi – proseguono – stanno arrivando dalla agenzia delle entrate ricevute di pagamenti di oltre 5mila euro perché la ASL Cagliari ha fatto dei contratti Covid a tempo determinato con tassazione separata, e sinceramente con la perdita del lavoro oggi c’è chi di noi non riesce ad estinguere i debiti di sopravvivenza, chi è anche in affitto, senza casa propria”.