Europa

Polonia, intelligence russa e lobbying a Bruxelles.

Le operazioni di guerra ibrida condotte dai servizi segreti russi contro il governo polacco guidato dal partito Diritto e Giustizia (PiS) sono al centro di un’interrogazione parlamentare presentata dall’eurodeputato Mariusz Kamiński (ECR) alla Commissione Europea.

Secondo le rivelazioni dei servizi di controspionaggio polacchi, supportate da analisi di esperti e inchieste giornalistiche, Mosca avrebbe finanziato campagne mirate a destabilizzare l’esecutivo di Varsavia e il presidente Andrzej Duda. Tra le strategie adottate, figurerebbe la promozione dello slogan offensivo “***** PiS”, volto a screditare il governo polacco. Durante il mandato del PiS, la Polonia ha assunto un ruolo di primo piano nel sostegno all’Ucraina e nel contrasto alle operazioni di sabotaggio russe, rendendola un obiettivo privilegiato per le interferenze del Cremlino.

Kamiński ha inoltre sollevato interrogativi sulla presunta vulnerabilità delle istituzioni europee alla manipolazione russa. In particolare, ha citato il caso della difesa del presunto agente russo Pavel Rubtsov nel Rapporto annuale sullo Stato di diritto, nonché la mancanza di azioni decisive per chiarire la vicenda.

L’eurodeputato ha evidenziato il rischio che attività di lobbying pro-Mosca abbiano infiltrato i processi decisionali dell’UE, chiedendo alla Commissione e al Servizio europeo per l’azione esterna (SEAE) di esaminare più a fondo le operazioni di influenza russa. Kamiński ha sollecitato un’indagine approfondita sui legami tra le campagne di disinformazione finanziate da Mosca e altre iniziative a favore degli interessi russi in Europa.

Foto di Vlad Vasnetsov da Pixabay.com