Europa

Musk, X e il rischio per la democrazia: le indagini restano riservate.

Le recenti dichiarazioni di Elon Musk su X, piattaforma di sua proprietà, sollevano interrogativi sul loro impatto sulla democrazia europea. Il magnate ha espresso apertamente sostegno all’estrema destra tedesca di Alternativa per la Germania (AfD) e ha invitato la leader del partito a un’intervista in diretta. Inoltre, ha avanzato proposte controverse sulla magistratura italiana, suggerendo la rimozione di giudici coinvolti in decisioni sull’immigrazione.

Questione direttamente collegata al Digital Services Act (DSA), che impone alle grandi piattaforme l’obbligo di mitigare i cosiddetti “rischi sistemici” per il dibattito pubblico, le elezioni e il pluralismo dell’informazione.

Alla luce di questi sviluppi, un gruppo di eurodeputati/e* ha presentato un’interrogazione alla Commissione Europea per chiarire se le dichiarazioni di Musk costituiscano un “rischio sistemico” per il pluralismo dei media, il dibattito civico e i processi elettorali ai sensi del DSA e quali strumenti siano utilizzati per analizzare il funzionamento dell’algoritmo di X e quali risultati emergano dalle valutazioni finora condotte.

Nella sua risposta ufficiale, la vicepresidente della Commissione Ue, Henna Virkkunen, ha ricordato che il Digital Services Act non definisce quali contenuti siano legali o illegali, lasciando questa competenza ai singoli Stati membri. Tuttavia, il regolamento impone obblighi chiari per le piattaforme di grandi dimensioni in materia di gestione dei rischi sistemici.

A tal proposito, la Commissione ha già avviato dieci procedimenti contro piattaforme designate, tra cui X, per possibili violazioni degli articoli 34 e 35 del DSA. Queste indagini si concentrano sull’impatto degli algoritmi sulle elezioni e sul dibattito civico, nonché sulla trasparenza delle politiche di moderazione dei contenuti.

Il 17 gennaio 2025, Bruxelles ha ordinato alla società di Musk di conservare documenti chiave relativi alla progettazione e al funzionamento dei suoi algoritmi di raccomandazione. Inoltre, la Commissione ha richiesto accesso diretto ad alcune interfacce tecniche (API) per verificare la viralità dei contenuti e la gestione della moderazione.

Queste misure permetteranno di determinare se X rispetti effettivamente il regolamento UE o se siano necessarie ulteriori azioni. Tuttavia, fino a conclusione delle indagini, le informazioni restano riservate.

Il caso Musk-X rappresenta dunque un banco di prova cruciale per l’applicazione del Digital Services Act e per la tutela della democrazia digitale in Europa.