L’Ue dei diritti pensa alle armi, von der Leyen: “800 miliardi per la difesa”.

Non c’è voluto molto tempo in Europa per passare dal NextGenerationEU al ReArm Europe. A confermare la deriva “militarista” dell’Ue, oggi, è stata la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, presentando il piano da 800 miliardi per “la difesa dell’Europa”.

Se un tempo, infatti, bisognava pensare alla transizione green e alla “resilienza” oggi, sulla spinta di una presunta minaccia alla sicurezza europea, la numero uno della Commissione Ue prova a portare l’Unione fuori dal perimetro dei diritti e dalle politiche di servizio pubblico, sposando le pressioni per l’aumento della spesa militare. Oddio, nulla di nuovo ma, probabilmente, sarà il caso di iniziare a cambiare narrativa dalle parti del trilogo europeo. Più dichiarazioni guerrafondaie e meno congetture sulla leadership dei “valori europei”, please!

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Una sterzata verso obici e piombo giustificata più dalla paranoia che da motivazioni di pubblico servizio: “Viviamo in tempi pericolosi, – ha dichiarato Ursula – e la sicurezza dell’Europa è minacciata in modo serio”.

Da qui il passo è breve per rivedere il patto di stabilità (per anni dogma che non ha causato la perdita di competitività dei Paesi Ue) per produrre e acquistare più armi. Un nuovo corso che dovrebbe essere sostenuto da circa 650 miliardi di euro da parte dei Paesi Ue, più prestiti europei per un totale di 150 miliardi.

Mentre l’Ue perde talenti, giovani e competitività (non entriamo in merito della sfida del digitale con Cina e USA) si propongono ora “ulteriori possibilità e incentivi per gli Stati membri per aumentare la spesa per la difesa”.

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Bisognerà, adesso, mettere mano al “bilancio dell’Ue” per mettere nero su bianco il folle piano previsto dal ReArm Europe proposto dalla von der Leyen per “un’Europa ancora più sicura e resiliente”.

Una nuova decisione che arriva proprio nel giorno della decisione degli USA di bloccare gli aiuti militari al Governo di Kiev. Una tempistica che dovrebbe suggerire le evidenti responsabilità e volontà politiche a sostegno della guerra che ha devastato l’Europa negli ultimi 3 anni.

foto Army Spc. Trevares Johnson