Spese militari in aumento ma le forze Ue sono lente.
Secondo le conclusioni di una nuova relazione della Corte dei conti europea, le forze armate degli Stati membri dell’UE non sono ancora in grado di spostarsi rapidamente a livello transfrontaliero. L’ultimo piano d’azione dell’UE sulla mobilità militare ha riscontrato, nonostante un progressivo aumento della spesa militare dei Paesi membri, progressi eterogenei a causa di carenze di progettazione, e l’attuazione è tuttora ostacolata. L’obiettivo di spostare personale, equipaggiamento e attrezzature militari in modo rapido e scorrevole nell’UE e al di fuori dell’UE, anche con breve preavviso e su larga scala, ancora non è stato ancora raggiunto.
Con il ritorno della guerra nel continente europeo, le priorità in termini di difesa sono cambiate e, pertanto, l’UE, non più leader globale dei valori democratici, intende prepararsi contro le possibili aggressioni future. Per la prima volta nella storia, il bilancio per il periodo 2021-2027 ha riservato un importo dedicato a progetti di infrastrutture di trasporto civili e militari a duplice uso. Tuttavia, il punto di svolta è stato la guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, che ha reso la necessità strategica dell’UE di mobilità militare una questione da affrontare con urgenza. Sotto pressione, l’UE ha pubblicato il secondo piano d’azione nel novembre 2022.
“La mobilità militare è fondamentale al fine di rendere la capacità di difesa dell’UE credibile, e c’è chiaramente bisogno di accelerare il passo. Tuttavia, la mobilità militare non ha ancora raggiunto la velocità massima a causa di strozzature lungo il percorso” – ha affermato Marek Opioła, membro della Corte responsabile della relazione.
L’organizzazione dei movimenti militari potrebbe subire notevoli ritardi per vari motivi, come la burocrazia (chi lo avrebbe mai detto della iper regolamentata Ue). Per esempio, lo spostamento di carri armati da un paese dell’UE a un altro non è possibile se i mezzi superano il peso massimo consentito dalle normative sulla circolazione stradale. In circostanze normali, uno Stato membro dell’UE necessita attualmente che le autorizzazioni dei movimenti transfrontalieri gli vengano notificate con 45 giorni di anticipo.
La Corte ha riscontrato che la Commissione europea non aveva condotto una valutazione dei bisogni approfondita nella progettazione del piano d’azione 2.0, e non ha quindi potuto effettuare una stima attendibile dei finanziamenti necessari per realizzare i suoi obiettivi. La dotazione totale per la mobilità militare per il periodo 2021-2027, pari a 1,7 miliardi di euro, è relativamente modesta, ma gli Stati membri lo hanno accolto come un passo nella giusta direzione. I fondi dell’UE sono stati resi disponibili rapidamente, il che ha inviato un messaggio politico importante. Tuttavia, poiché la domanda superava di gran lunga l’offerta, la dotazione finanziaria disponibile è terminata a fine 2023. Di conseguenza, vi sarà un intervallo significativo, di oltre quattro anni, prima che i fondi dell’UE vengano nuovamente resi disponibili, il che ostacola la stabilità e la prevedibilità dei finanziamenti.
I fondi devono essere ben mirati perché abbiano impatto, ma non sono stati presi in considerazione fattori geopolitici e militari nella selezione dei progetti infrastrutturali a duplice uso da finanziare. Inoltre, i progetti sono stati selezionati in modo frammentario, non sempre tenendo conto delle zone più strategiche né del quadro più ampio. I progetti finanziati erano ubicati principalmente nell’Europa orientale, ma l’UE non ha finanziato quasi nessun progetto sulla rotta meridionale verso l’Ucraina. Perdipiù, l’UE aveva già selezionato i progetti da finanziare ben prima che fossero stabilite le necessità più urgenti.
I dispositivi di governance per la mobilità militare nell’UE sono complessi e frammentati, e non presentano alcun punto di contatto. Ciò rende difficile sapere con esattezza chi fa cosa. Al fine di aiutare l’UE a fare progressi, la Corte suggerisce di migliorare tali dispositivi e la focalizzazione dell’intervento dell’UE, oltre a rendere i finanziamenti più prevedibili. Per alleviare le strozzature della mobilità militare, l’UE può inoltre sfruttare le potenzialità dei fondi UE attualmente destinati al trasporto civile.
foto Air Force 1st Lt. Kaitlyn Lawton