Peacekeepers in Ucraina? Serve un mandato dell’ONU.

Contrariamente alla voglia di escalation promossa recentemente da Regno Unito e Francia, favorevoli all’idea di mandare un contingente di peacekeepers al confine con la Federazione Russa, qualcuno/a in Ue ha fatto sentire la propria voce. Dopo il ministro della Difesa, Guido Crosetto, che ha ricordato a Keir Starmer e ad Emmanuel Macron che non si possono inviare “eserciti come si fa con i fax”, anche la presidente slovena, Natasa Pirc Musar, ha dichiarato che l’invio delle forze di mantenimento della pace che dovrebbero arrivare in Ucraina dovrà essere previsto da un apposito mandato ONU. Quindi, niente fughe in avanti mirate a mettere in pericolo l’integrità dei Paesi europei.

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Secondo il capo di stato sloveno, qualsiasi cessate il fuoco “porterà all’emergere di forze di mantenimento della pace che dovrebbero arrivare in Ucraina sotto mandato ONU”. Allo stesso tempo, Pirc-Musar sottolinea che un tale passo richiederebbe il sostegno di tutti gli stati membri ONU e ritiene premature le discussioni sulla dimensione del contingente, dettagliata, invece, da Macron e Starmer.

Peacekeepers, come ricordato dal vice ministro degli Esteri russo, Alexander Grushko, che rappresenterebbero un passo verso l’escalation con la Federazione Russa e i suoi alleati.

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