Disabilità: irrisolto (ancora nel 2025) il diritto alla mobilità
Mentre l’Ue promuove le sue “settimane di sensibilizzazione”, come quella sui diritti delle persone con disabilità, in tutte l’Ue la questione del diritto alla mobilità delle persone disabili resta critica e irrisolta, limitando la capacità delle persone con disabilità di partecipare equamente alla società.
L’attuazione di standard più rigorosi per facilitare l’accessibilità e lo sviluppo di soluzioni di trasporto innovative sono essenziali per promuovere l’integrazione sociale e l’uguaglianza in una società inclusiva, ha ricordato recentemente l’eurodeputata del PPE, Elissavet Vozemberg-Vrionidi.
Esponente che ha chiesto alla Commissione di riferire sulle misure per migliorare l’accessibilità dei trasporti pubblici per le persone con mobilità ridotta.
“Nell’attuale quadro finanziario pluriennale 2021-2027, diversi strumenti di finanziamento, in particolare il meccanismo per collegare l’Europa (CEF) e i fondi della politica di coesione, possono essere utilizzati per sostenere l’accesso senza barriere ai trasporti – si legge nella risposta del Risposta data dal commissario europeo TzitzikostasI -. Il CEF, per esempio, finanzia azioni volte a migliorare l’accessibilità delle infrastrutture di trasporto. Le linee guida riviste per lo sviluppo della rete transeuropea – prosegue – richiedono che, quando si sviluppa l’infrastruttura TEN-T, si dia priorità, tra le altre, a
misure che migliorino l’accessibilità per tutti gli utenti, comprese le persone con disabilità o a mobilità ridotta. Ciò dovrebbe essere perseguito in particolare mediante una migliore integrazione delle diverse modalità di trasporto nei nodi urbani, anche sviluppando hub passeggeri multimodali, che dovrebbero facilitare collegamenti senza soluzione di continuità della TEN-T all’infrastruttura di trasporto pubblico entro il 2030″.