“Competitività Italia”: produzione industriale -7,1%.

Contrariamente alle narrazioni ministeriali ed esecutive, l’Italia continua a perdere terreno. Come rilevato dall’Istat nel solo mese di dicembre la produzione industriale nel Paese è diminuita del 7,1%. Tra le vittime il settore dell’Automotive italiano, la cui produzione è arrivata addirittura sotto i livelli del 1957 (-23,6%).

Male anche il manufatturiero (-8,3%), la metallurgia (che perde il 4,6%), la fabbricazione di macchinari (-9,3%), la farmaceutica (-8,4%) e la chimica (-8.3%).

Se consideriamo tutto il 2024, il calo della produzione industriale rispetto al 2023 è stato del 3,5%. Positiva solo l’industria alimentare che registra un +1,8%.

Servirà a qualcosa chiedere le dimissioni del ministro delle Imprese, Adolfo Urso, in presenza di un altro Governo che vede nella riforma di qualche punto percentuale dell’IRPEF la principale “soluzione” ai problemi di un Paese ormai finito? Qualcuno/a, potrà dire che la crisi non è italiana, bensì europea. Ma, basta guardare i dati delle altre realtà europee per notare la crescita di alcune economie un tempo stigmatizzate per usare un eufemismo, senza contare la capacità dei Paesi un tempo “presi in giro” dagli italiani, di attirare oggi talenti e, in particolare expat, a partire dalla Bulgaria, Romania e Polonia.

LEGGI ANCHE:  Fondi Ue: in Italia aumentano le irregolarità e le frodi.

foto Coldiretti