Verso la fine dell’era della globalizzazione. Trump applica nuove misure contro Cina, Canada e Messico.

Come previsto già prima del 5 novembre, la vittoria elettorale di Donald Trump sta portando gli Stati Uniti d’America a mettere la parola fine all’era della globalizzazione, come l’abbiamo conosciuta negli ultimi 25 anni. Azione, oggi, che passa per “l’azione coraggiosa del presidente Trump” di applicare nuovi dazi sulle importazioni contro Messico, Canada e Cina responsabili, secondo Trump, di non aver mantenuto “la promessa di porre fine all’immigrazione illegale e fermare il flusso di fentanyl e di altre droghe negli USA”.

Un messaggio forte che conferma che gli Stati Uniti non staranno più a guardare il proprio Paese “invaso da migranti illegali e droghe”. “I nostri vicini – fanno sapere dall’entourage di Trump – continuano a trarre vantaggio dai lavoratori, dai produttori e dagli agricoltori americani, tra cui il rifiuto del Canada di consentire un reale accesso al suo mercato lattiero-caseario e le barriere ingiustificate del Messico al mais statunitense”.

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Misure che porteranno anche miliardi di nuove entrate al governo degli Stati Uniti, come dimostrano le tariffe che il presidente Trump ha precedentemente applicato ai prodotti cinesi che hanno già prodotto più di 40 miliardi di dollari di entrate aggiuntive ogni anno.

Dopo quattro anni di fallimento dell’amministrazione Biden-Harris nell’espandere i mercati esteri, che ha portato a un deficit commerciale agricolo gonfiato di 45,5 miliardi di dollari, i produttori americani meritano ora un’amministrazione che combatterà per loro.

Nel dettaglio sarà applicata una tariffa del 25% sui prodotti in arrivo dal Messico, Canada e del 10% per i prodotti dalla Cina, dove il Partito comunista cinese, secondo Trump, “ha sovvenzionato le aziende chimiche cinesi per esportare il mortale fentanyl”.

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foto press.donaldjtrump.com