Sanità, Stefano Schirru: “Più di ‘Campo largo’ si dovrebbe parlare di “campo santo”.
Proseguono le audizioni in commissione sesta sul Dl 40, ovvero sull’ennesima riforma “funzionale” della sanità sarda. Un disegno di legge, promosso dal “governo dei migliori” che, nelle ultime settimane, è stato sepolto dalle numerose critiche espresse dal mondo della sanità regionale.
Un aspetto rimarcato oggi anche dal consigliere di minoranza Stefano Schirru: “Un’altra giornata di audizioni degli stakeholder del Servizio Sanitario Regionale si è conclusa, lasciando dietro di sé una scia di perplessità e critiche. L’impressione prevalente – prosegue – è che l’obiettivo principale di questa presunta riforma non sia il miglioramento dell’efficienza e dell’accessibilità dei servizi sanitari, bensì l’implementazione di un vero e proprio spoil system, mirato a consolidare il controllo politico sul sistema”.
A rendere la situazione ancora più controversa, per l’esponente di Alleanza Sardegna, è l’ipotesi, ormai sempre più concreta, che il percorso di questa riforma venga stravolto da un maxi-emendamento presentato all’ultimo momento. Un provvedimento che conterrebbe “una serie di gravi imprecisioni tecniche che non possono essere ignorate e che suscitano profonda indignazione e preoccupazione”, secondo Schirru, a partire dai cosiddetti “Centri regionali” e “Dipartimenti regionali” a cui il nuovo progetto di riforma vorrebbe attribuire il coordinamento di alcuni dipartimenti e di alcune attività.
“Si è davvero consapevoli che questo ruolo è già affidato all’assessorato regionale? E, in tal caso, quale sarebbe il ruolo effettivo della Regione in questo nuovo contesto?”, si domanda Schirru.
Mancherebbero poi i minimi riferimenti alla valorizzazione delle professioni sanitarie e alla carenza di personale.
Ad aggravare ulteriormente la situazione, si aggiungerebbe poi il tema delle graduatorie relative ai concorsi avviati dalla precedente maggioranza. Concorsi, ad oggi e nonostante l’emergenza, ancora bloccati. “Questo stallo non fa altro che alimentare ulteriori dubbi e perplessità, evidenziando una totale mancanza di visione strategica e un insufficiente impegno per risolvere le criticità strutturali che continuano ad affliggere il sistema sanitario”, chiosa l’esponente di Alleanza Sardegna.
“Insomma – conclude – più che di “capo largo”, si dovrebbe parlare di “campo santo”: il rischio di seppellire il diritto alla salute e la qualità dei servizi è ormai sotto gli occhi di tutti”.
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