Sanità, proseguono le audizione sul Dl 40.

Proseguono le audizioni in Commissione sanità sul Disegno di Legge n.40 della Giunta, ovvero sulla cosiddetta riforma “funzionale” (così paraculamente ribattezzata dall’Esecutivo Todde) del sistema sanitario regionale.

Seduta dedicata anche oggi alle audizioni dei presidenti del Conferenze socio-sanitarie con i sindaci di Oristano, Tempio, Lunamatrona, San Gavino, Villacidro, Carbonia, Lanusei, Thiesi e l’amministratore straordinario della provincia di Nuoro.

Dei territori sono arrivate alcune indicazioni sulle criticità presenti nei presidi sanitari di riferimento e un giudizio negativo sull’operato di Ares: “Un ulteriore accentramento delle competenze su Ares con un ruolo di coordinamento sui direttori generali delle Asl sarebbe deleterio – hanno detto in coro i presidenti delle Conferenze socio-sanitarie – occorre restituire alla Asl le funzioni in materia di reclutamento del personale e dell’acquisto di beni e servizi”.

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I rappresentanti dei territori hanno poi chiesto il potenziamento dei servizi territoriali che devono essere “complementari a quelli offerti dai grandi ospedali delle città”.

Tra gli argomenti discussi non poteva mancare la carenza di personale nell’assistenza primaria (medici di medicina generale) e nei piccoli ospedali. Un paradosso, vista l’attuale maggioranza, la discussione sul tema della medicina territoriale, essendo stata devastata proprio dal Governo Pigliaru, come ricorda il blocco della graduatoria regionale per l’affidamento delle sedi per i medicini di Medicina Generale.

Tra le maggiori criticità anche i trasporti: “Molti cittadini delle aree disagiate hanno difficoltà a muoversi. Percorrere pochi chilometri nelle zone interne non è la stessa cosa che farlo nelle aree metropolitane. Per questo serve maggiore attenzione a quei territori marginali dove la gente, senza un riferimento in loco, decide spesso di rinunciare alle cure”.

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Successivamente la Commissione ha sentito i rappresentanti di Confapi sul nuovo nomenclatore sanitario delle prestazioni specialistiche fornite dalle strutture private convenzionate. Sono intervenuti Paolo Deriu (titolare dell’Istituto di Radiologia ed Ecografia di Cagliari), Roberto Cogoni (rappresentante dei Laboratori di Analisi) e il cardiologo Fabio Cadeddu. Tutti hanno rivendicato il ruolo svolto delle strutture private per assicurare ai cittadini sardi le prestazioni sanitarie che il sistema pubblico non è in grado di coprire. “Chiediamo che per la definizione del nuovo nomenclatore tariffario sia istituita una commissione paritetica -hanno detto – solo così si potrà arrivare a risultati condivisi”. Il timore è che il nuovo tariffario introduca ulteriori tagli alla spesa: “Ogni anno subiamo un taglio di circa il 2,5% eppure le liste d’attesa continuano ad allungarsi – hanno detto Deriu, Cogoni e Cadeddu – c’è qualcosa che non va. A rimetterci sono i pazienti, soprattutto i meno abbienti che non possono pagarsi da soli le prestazioni richieste. Servono tariffe eque e sociali”.

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