Le imprese italiane non trovano dipendenti. L’Italia è un Paese allo sfascio!
In Italia, dai tempi in cui non si trovava un lavoro manco a pagarlo, si è riusciti ad arrivare al paradosso delle aziende incapaci di trovare risorse umane. A rimarcarlo i numeri delle aziende del “Bel Paese” che, secondo le elaborazioni di Unioncamere e del Ministero del Lavoro, hanno dichiarato l’intenzione di assumere 1,37 milioni di lavoratori nei prossimi tre mesi, di cui 380mila circa a tempo indeterminato.
Tuttavia, per oltre il 50% delle imprese esiste il rischio di non poter procedere alle assunzioni a causa della carenza di candidati o dell’impreparazione degli stessi. Le imprese non sarebbero dunque nelle condizioni di coprire, ad oggi, almeno 190mila posizioni lavorative.
Come risaputo, infatti, il numero dei giovani presenti nel mercato del lavoro è in costante diminuzione, producendo notevoli criticità nel sistema economico e produttivo del Paese.
Secondo gli imprenditori italiani, tra il 2017 e l’inizio di quest’anno la percentuale di difficoltà nel reperire il personale è più che raddoppiata: 21,5 imprenditori su 100 lo avevano denunciato sette anni fa e per l’anno in corso la soglia è salita al 49,4%.
Tra le regioni del “Bel Paese”, l’Umbria è la realtà territoriale maggiormente in crisi: qui il 55,7% degli imprenditori intervistati ha denunciato la difficoltà di reperimento. Seconda posizione per le Marche con il 55,6%, il Friuli Venezia Giulia e il Veneto con il 55,1%. Infine, degli 1,37 milioni di nuovi assunti previsti in questi primi tre mesi del 2025, oltre 414.300 unità dovrebbero interessare il Nordovest. Seguono il Sud con 362.400, il Nordest con 315.350 e il Centro con 281.100.
Il Nordest dovrebbe essere la ripartizione geografica dove la difficoltà di reperimento del personale è più elevata e pari al 54,3%. Seguono il Centro con il 49,1%, il Nordovest con il 48,8% e il Mezzogiorno con il 46,1%.
L’Italia è un Paese allo sfascio!
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