Decadenza Todde, Salaris: “Inaccettabile che la Presidente sfugga al confronto in Consiglio”.
Nonostante i ritmi bassi (o bassissimi) caratteristici del Consiglio regionale, qualcuno dalle parti dell’opposizione (difficile in questo momento aspettarselo dai rappresentanti della sinistra giustizialista), continua a sollevare la questione di opportunità sul caso Todde.
Fatto, come ricorda la cronaca delle ultime settimane, che conferma il tramonto del sostegno alle decisioni del potere giudiziario e della giustizia come strumento di lotta politica che, notoriamente, ha sempre visto la sinistra all’opposizione lanciarsi in interminabili filippiche. Oggi, però, il centrosinistra isolano (e non solo), si ritrova unito nel non accetare le disposizioni della magistratura, le quali, opportunisticamente, non devono più essere ratificate ma contestate, evidenziando, anche in questa occasione, una inclinazione di fatto verso la filosofia del “doppio standard”.
Sulla questione Todde, poi, lo stesso Consiglio regionale ha deciso, lo scorso 15 gennaio, di non decidere, rimandando ogni decisione. Era prevedibile, come forse era prevedibile, dopo i primissimi lanci di stampa, il sostegno all’idea del “gomblotto” contro la presidente nuorese, evidenziato prima tra tutti dall’assessora che non si indigna più e poi, più incredibilmente, dal leader di quello che resta del M5S a livello nazionale, Giuseppe Conte.
Nel frattempo in Consiglio, la Governatrice “decaduta” continua a sfuggire “al confronto istituzionale” ma la minoranza, (d’altronde il tenore della XVI Legislatura lo ricordiamo un po’ tutti) continua a perdere l’occasione di cavalcare il momento. Che ci sia più di qualche cosa in ballo oltre la paura di ritornare a casa dopo appena un anno di consiliatura? Chissà! Sicuramente l’imminente avvio dei lavori della finanziaria qualche appetito o interesse lo solleva (vedi ultima variazione di bilancio).
Tra le poche voci critiche, però, si è levata quella dei Riformatori Sardi che, attraverso Aldo Salaris, ha puntualizzato quanto l’attuale mancanza di confronto da parte della presidente della Regione, sia da considerare “un grave atto di distanza nei confronti dei sardi, delle istituzioni regionali e delle regole basilari della democrazia”. Giustamente, sono passati i tempi in cui si criticavano le assenze del Governatore Christian Solinas in Consiglio regionale. Ricordiamolo anche alla “assessora che non si indigna più”.
“Davanti a tali accuse – si legge nella nota di Salaris -, il minimo che ci si aspetta è una risposta chiara e trasparente nell’aula del Consiglio regionale. Invece, ci troviamo di fronte a un comportamento che alimenta dubbi e sospetti, danneggiando ulteriormente la fiducia dei cittadini nelle istituzioni”. Aldo Salaris, stia tranquillo. Su questo ultimo punto non c’è alcun problema. I/le sardi/e (ovviamente non quelli degli affidamenti diretti inseriti nelle manovre finanziarie del Consiglio) hanno perso da tempo fiducia nel Legislatore sardo.
“Come si può andare avanti se chi guida la Regione si sottrae al confronto? La Presidente Todde deve smetterla di snobbarci e assumersi la responsabilità che il suo ruolo impone. Questo Consiglio regionale non può essere ostaggio di giochi e di strategie dilatorie. I sardi hanno diritto di sapere qual è il futuro della loro Regione, e non possiamo accettare che venga messo a rischio per manovre di bassa politica”.
Da qui la richiesta alla diretta interessata: “La presidente Todde – conclude l’esponente di minoranza – si presenti immediatamente in aula e riferisca sul suo operato e sulle sue intenzioni per il futuro. Ogni giorno perso aggrava la crisi istituzionale in corso”.
Aldo Salaris, foto Sardegnagol riproduzione riservata