Politica e opportunismo: il caso Todde e le contraddizioni del dibattito politico.

La politica, specialmente nei suoi aspetti più controversi, spesso diventa terreno fertile per argomentazioni opportunistiche. Ne è un esempio il recente intervento del senatore M5S Ettore Licheri, intervenuto oggi in difesa della presidente “decaduta” Alessandra Todde, accusando di “sciacallaggio” chiunque cerchi di colpirla. Ancora una volta, nel Movimento 5 Stelle si riaffaccia, quindi, il tema della persecuzione da parte dei cosiddetti “poteri forti”. Meno attenzione, però, sembra ricevere la questione ben più concreta dei circa 100 milioni di euro sottratti alla comunità sarda con l’ultima approvazione della variazione di bilancio del Consiglio regionale. Ricordiamolo, la prima sotto la guida della maggioranza di Alessandra Todde.

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In altre parole, una macchia indelebile per la presidente nuorese, nonché una conferma inequivocabile circa la continuità con il passato dell’attuale mandato.

Oggi, invece, Licheri si riferisce solo ad “alcuni” sciacalli: “Che piaccia o no – scrive il senatore M5S – alla guida di un’isola ribollente di energia e di coraggio c’è una leonessa. Se volete passare Alessandra Todde ai raggi X per delle inezie accomodatevi pure, ma ricordate che le leonesse restano leonesse e gli sciacalli rimangono sciacalli”.

Tuttavia, nessun commento o stigmatizzazione viene espresso sulla decisione della “Giunta per le elezioni” del Consiglio regionale di non pronunciarsi sulla questione della “decadenza”. Anche in questo caso, prevalgono slogan e difese d’ufficio: “Alessandra Todde ha fatto tutto quello che doveva fare. Il Comitato elettorale ha rispettato rigorosamente le prescrizioni di legge, la normativa citata dalla Commissione di garanzia non si applica alle elezioni sarde, e la stessa decadenza è prevista solo per due ipotesi che la Commissione ha escluso”.

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Più incisivo, e condivisibile, il commento di Licheri contro la Lega sarda, accusata di incoerenza: “Immaginare che i recordman della storia sarda per numero di indagini, perquisizioni e sequestri in soli cinque anni oggi osino richiamare l’esigenza di un maggior rispetto delle regole, farebbe sorridere se non fosse che questi personaggi continuano a ingannare i cittadini. A costoro suggerisco di usare i banchetti in strada per chiedere perdono ai sardi”.

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