I pregiudizi nelle selezioni dei giovani nei panel di cittadini dell’Ue.
In un contesto dove anche nei programmi Erasmus+ e Corpo Europeo di Solidarietà, le principali iniziative dell’Ue mirate a sostenere l’inclusione giovanile, si promuovono progetti scarsamente critici e mirati, per lo più, a produrre inutili flip-chart sulle “differenze culturali” tra giovani europei – ormai sempre più inesistenti -, non sorprende che anche la selezione dei giovani nei cosiddetti panel dei cittadini sia improntata a discriminare gli europei euroscettici.
Nulla di nuovo, però. Già ai tempi della fallimentare Conferenza sul Futuro dell’Ue era emerso che cittadini con forti opinioni pro-UE erasno stati selezionati con “più entusiasmo”, mentre i cittadini euroscettici hanno avuto poche opportunità di prendere parte al “processo democratico europeo”.
Sulla questione lo stesso eurodeputato Marieke Ehlers del gruppo dei Patrioti per l’Europa, ha chiesto alla Commissione Europea di riferire sulle misure messe in campo per prevenire il pregiudizio nelle fasi di selezione dei panel di cittadini e nei dialoghi giovanili europei e garantire la pluralità delle opinioni.
Al momento, però, la Commissione von der Leyen tace.
foto National Erasmus+ Office Israel