Andrea Abodi: “Grandi eventi sportivi per il turismo”. Ma in Sardegna la logistica è pessima.

In politica, quella bassa ovviamente, si continua a proporre nuove iniziative per lo sviluppo locale senza però “fare i conti con l’oste”. Lo ha ricordato ieri, forse senza rendersene conto, il ministro dello Sport e Giovani, Andrea Abodi, con una dichiarazione che non brilla certo per originalità: “I grandi avvenimenti sportivi rappresentano un fattore di economia territoriale.” Un’affermazione in linea di principio condivisibile, se non fosse che il contesto di riferimento è la Sardegna, una regione notoriamente problematica per quanto riguarda la logistica necessaria a ospitare eventi complessi. Chiunque abbia provato a prenotare autobus o interi alberghi per accogliere gli atleti sa bene quanto sia arduo organizzare eventi sportivi di grande portata nell’isola. Ma si continua a non voler parlare di investimenti in infrastrutture (non solo quelle sportive) e di sostegni alla crescita.

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L’ambizione, certo, è fondamentale, ma senza un intervento su più fronti rischia di rimanere un’aspirazione vuota. Se ci si concentra esclusivamente sulle risorse per l’organizzazione degli eventi senza affrontare le criticità collaterali, difficilmente si otterranno risultati concreti in termini di sviluppo locale. E in Sardegna, per di più, si procede in modo ancora più restrittivo, creando quasi una sorta di “cerchio magico” in cui solo gli eventi approvati dal CONI Sardegna troveranno spazio sul fronte del “turismo sportivo”. Una scelta che sembra ignorare la complessità sociale ed economica del territorio.

Non sorprende, quindi, che nel 2025, appena iniziato, si parli ancora di grandi progetti incompiuti come il nuovo stadio del Cagliari o il Palazzo dello Sport. Esempi che sottolineano le difficoltà strutturali della Sardegna, unite a una mancanza di professionalità diffusa (non se la prendano i permalosi e “poco usciti”), che limitano la possibilità di creare vere economie di scala nel settore del turismo sportivo. Più probabile, invece, che si continui ad assistere a dinamiche di routine, come dimostrano anche le pratiche discutibili legate alle ultime variazioni di bilancio approvate in Consiglio regionale. Qualche milionata per le iniziative sportive (senza andare a bando ovviamente) è spuntata fuori… si vuole realmente lavorare per lo sviluppo locale?

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