Idroelettrico: la Todde si prende meriti non suoi.
L’ultima sentenza della Corte di Cassazione, che si è espressa sulla disputa tra la Regione Sardegna e l’Enel in merito alle concessioni delle centrali idroelettriche del sistema Taloro, rappresenta una buona notizia per l’Isola. Tuttavia, non altrettanto si può dire per Alessandra Todde che, secondo i Riformatori Sardi, nell’occasione avrebbe rivendicato meriti che non le appartengono.
“Questo risultato – spiega Aldo Salaris dei Riformatori – non è frutto del caso, ma del ricorso presentato dal governo regionale durante il mio mandato da assessore. Contestualmente, abbiamo messo in campo una serie di iniziative decisive: rivendicare la proprietà di una risorsa strategica e fondamentale come l’acqua, insieme alle sue derivazioni, nei confronti dello Stato e degli enti interessati. Da parte della Todde – prosegue Salaris – sarebbe stato più appropriato riconoscere il lavoro di chi ha concretamente permesso alla Regione Sardegna di riaffermare i propri diritti nella gestione delle risorse idriche. Il percorso avviato non avrebbe raggiunto questo traguardo senza l’impegno e la determinazione di chi ci ha preceduti”.
Nonostante ciò, la narrazione promossa dalla presidente – che sembra trovare spazio solo su poche testate locali allineate – ha puntato tutto sulla celebrazione, attribuendosi successi non propri. Un tentativo, forse, di sviare l’attenzione dopo il pesante merdone rifilato (a norma di legge) dalla Corte d’Appello.
C’è chi potrebbe dire che dalle parti di via Oslavia la situazione appaia decisamente complicata.