220 miliardi di euro di prodotti petroliferi russi in Ue. Le sanzioni funzionano poco.
Secondo le stime del Centro per la ricerca sull’energia e l’aria pulita (CREA) di Helsinki, dall’inizio dell’aggressione contro l’Ucraina fino a metà del 2024, la Russia ha trasportato più di 220 miliardi di euro di petrolio e prodotti petroliferi attraverso il Mar Baltico.
Una elusione delle sanzioni europee decisamente importante, quindi, che rimette al centro il tema della performanza delle azioni di contrasto europee contro “l’impero del male” di Vladimir Putin. Negli ultimi mesi, giusto per rimarcare l’inconsistenza dei 15 pacchetti di sanzioni adottati dalla “furba Ue”, la Russia ha utilizzato una “flotta ombra” composta da vecchie petroliere, alcune delle quali sono state dichiarate non idonee alla navigazione, registrate in Paesi che non hanno imposto sanzioni.
La domanda, a distanza di 33 mesi di conflitto in Ucraina, quindi non può che essere una. La Commissione sta monitorando tali traffici? Non è dato saperlo con certezza.
Nel frattempo continua a non essere noto il volume esatto di petrolio russo trasportato con tali modalità e il piano di emergenza nel caso in cui si verifichi una fuoriuscita di greggio dalle fatiscenti navi impiegate nel Mar Baltico.
La Russia, dunque, rimane salda in classifica tra i principali fornitori di gas naturale liquefatto (GNL) dell’Unione Europea, consegnando GNL per un valore di 701,5 milioni di euro, secondo l’agenzia statistica Eurostat. In termini di valore, come evidenziato anche dalla TASS, le importazioni di GNL dalla Russia sono state le più elevate da novembre 2023. Insomma, i 15 pacchetti di sanzioni contro la Federazione Russa hanno funzionato.
Secondo le statistiche, la Russia resta tra i principali fornitori di gas dell’Unione Europea in termini di valore, rappresentando il 21,2%, davanti agli Stati Uniti (19%) e seconda solo all’Algeria (21,6%).
I principali acquirenti del GNL Russo nella “democratica Ue” sono stati Francia (366 milioni di euro), Spagna (141,5 milioni di euro) e Paesi Bassi (93,6 milioni di euro).
A settembre l’UE ha importato anche gas russo dal gasdotto per un valore di 547,8 milioni di euro a ottobre, il livello più alto da giugno 2024. Tra i principali acquirenti ci sono stati Ungheria (231 milioni di euro), Grecia (150 milioni di euro) e Slovacchia (124 milioni di euro).
In totale, l’Unione Europea ha pagato 1,3 miliardi di euro per il gas russo a ottobre, in aumento del 6% su base mensile e del 21% su base annua. La quota di forniture di gas dalla Russia nel volume totale delle importazioni di gas dell’Europa da paesi al di fuori dell’Unione si è attestata al 21,2%, rispetto al 23,76% di settembre.
Nel periodo gennaio-ottobre 2024, l’Unione europea ha pagato oltre sei miliardi di euro per il gasdotto russo e 5,7 miliardi di euro per il GNL russo.