Lavoro, Bodgan: “Garantire parità di trattamento dei giovani”.
Parità di trattamento dei giovani nel mercato del lavoro
Nel contesto delle attuali sfide economiche e sociali, i giovani dell’Unione europea incontrano spesso notevoli ostacoli nell’accedere a opportunità di lavoro eque e di alta qualità. L’elevata disoccupazione giovanile, la discriminazione basata sull’età e la mancanza di accesso all’istruzione e a una formazione professionale adeguata contribuiscono alla diseguaglianza di trattamento nel mercato del lavoro. Senza contare, sul fronte dello sviluppo delle competenze trasversali, l’inerzia politica espressa da numerose amministrazioni regionali d’Europa, come la Sardegna.
Per garantire una transizione equa dall’istruzione a lavori stabili e ben retribuiti, però, è essenziale che le politiche europee e regionali promuovano l’uguaglianza di opportunità e combattano ogni forma di discriminazione.
Una questione sulla quale è intervenuto l’eurodeputato del PPE, Ioan-Rareş Bogdan, che ha chiesto alla Commissione von der Leyen di riferire sulle misure a sostegno della parità di accesso dei giovani alle opportunità di impiego nel mercato del lavoro in tutta l’Unione europea e quali iniziative sono in atto per garantire che i giovani ricevano un’adeguata formazione professionale e un’istruzione tale da consentire loro di accedere a lavori ben retribuiti e di qualità.
Per l’Esecutivo europeo ha risposto ieri Roxana Mînzatu, Vicepresidente della Commissione europea: “Il diritto dell’UE – ricorda l’esponente della Commissione Ue -tutela la parità di trattamento dei giovani nel mercato del lavoro mediante la Direttiva 2000/78/CE del Consiglio (direttiva sulla parità di trattamento in materia di occupazione), che proibisce la discriminazione in base all’età nel settore dell’occupazione e dell’occupazione. La Commissione sostiene gli Stati membri e le parti interessate pertinenti nella modernizzazione dei sistemi di istruzione e formazione professionale (IFP) per soddisfare le esigenze attuali e future del mercato del lavoro in linea con la raccomandazione del Consiglio del 2020 sull’IFP, attraverso l’apprendimento reciproco e i finanziamenti dell’UE. Ciò – prosegue – include il programma Erasmus+ che cofinanzia i partenariati di cooperazione, tra cui i Centri di eccellenza professionale”.
Programma, l’Erasmus+, che sostiene inoltre l’acquisizione di competenze da parte dei giovani europei attraverso la mobilità per l’apprendimento all’estero, con norme di finanziamento specifiche che forniscono ulteriore supporto ai partecipanti con minori opportunità.
Sul fronte del supporto ai giovani europei (oltre l’inutile Garanzia per i giovani), l’Ue sostiene l’attuazione di ALMA (‘Aim-Learn-Master-Achieve’), un’iniziativa di inclusione sociale che aiuta i giovani vulnerabili che non sono attualmente impegnati in occupazione, istruzione o formazione (NEET) a integrarsi nella società e nel mercato del lavoro attraverso la mobilità.
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