Buoni (a nulla) servizi sanitari. La presidente Alessandra Todde conosce il percorso di tutela?

In un Esecutivo regionale sempre più sotto pressione (diciamola tutta, la svolta per l’Isola non si vede neanche di striscio come ricorda anche l’ultima porcata della variazione di bilancio) non sorprende l’esigenza dei rappresentanti della cosiddetta “bassa politica” di puntare al colpo d’effetto, all’alzata di ingegno e “all’iniziativa innovativa per il bene dei sardi”, magari dandogli un nome sufficientemente originale come nel caso della nuova “politica disruptive” partorita dalle menti della Giunta regionale: i buoni servizi sanitari.

Nella corsa per il convincimento degli allocchi (riserviamo, ovviamente, il massimo rispetto per il rappresentante della famiglia degli Strigidi), dopo il Fanīs Katergiannakīs della sanità sarda e l’assessora regionale “che non si indigna più”, a rimarcare l’importanza della grande azione politica della Giunta è scesa in campo anche la Governatrice della Regione Sardegna, Alessandra Todde.

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Presidente, decisamente in buona compagnia in questa circostanza, alla quale bisognerebbe chiedere se sia o meno a conoscenza del cosiddetto “percorso di tutela” per i/le pazienti sardi/e, prima ancora di promuovere l’ultimo antidoto per “contrastare la povertà sanitaria che porta tante persone a rinunciare alle cure a causa dei lunghi tempi di attesa e dei costi elevati delle prestazioni”.

Un tema, alla luce della qualità degli interventi messi in campo negli primi 9 mesi di mandato (meno male che la sanità doveva essere una priorità!) che non può che riproporre il categorico dubbio sulla capacità di chi sta governando l’Isola.

Se nella scorsa Legislatura non sono mancati i “venditori di pentole” (ovviamente sempre massimo rispetto per la famiglia dei rivenditori), in quella attuale sembra stia emergendo una nuova categoria: quella dei “buoni” a nulla e dei poco competenti in materia di “servizi sanitari“.

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Gli stessi, basta dare uno sguardo agli atti, che all’epoca della Giunta Pigliaru (ricordiamolo formata da forze del centrosinistra ben rappresentate anche oggi nella XVII Legislatura) avevano bloccato lo scorrimento delle graduatorie della Medicina Generale, salvo poi urlare allo scandalo durante la “sfigatissima” Legislatura Solinas per la mancanza di medici di Medicina Generale.