Ponte di Messina: le disposizioni del Parlamento violano le Direttive Ue?

Il Parlamento italiano, su iniziativa del Governo Meloni, ha emanato leggi a sostegno delle attività di progettazione e realizzazione del Ponte di Messina. Provvedimenti per gli eurodeputati italiani* del gruppo S&D al Parlamento europeo, che potrebbero violare gli articoli 46 e 72 della direttiva 2014/24/UE nonché creare problemi in un’area ad elevatissima sismicità.

Ad essere finiti sotto la lente di ingrandimento del gruppo S&D, in particolare, sono stati il documento GERW0332 “Aggiornamento analisi costi-benefici” e la legge 120 dell’8 agosto 2024. Mentre il primo provvedimento riferisce un costo di 13,5 miliardi di euro, l’art. 7 del contratto tra Stretto di Messina SpA e ATI “Eurolink” per “affidamento progettazione definitiva ed esecutiva e realizzazione dell’attraversamento stabile dello Stretto di Messina e dei collegamenti stradali e ferroviari sui versanti Calabria e Sicilia”, fissa un corrispettivo di 3 879 599 733,00 euro + IVA.

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Per quanto riguarda, infine, la legge 120, che consente di approvare il progetto esecutivo anche per fasi costruttive (art. 2, c. 1, n. 1.2), il bando di gara dell’aprile 2004 prevedeva, invece, espressamente che non vi sarebbe stata divisione in lotti dell’appalto.

Da qui la richiesta alla Commissione europea per conoscere la legittimità dei due atti approvati dal Parlamento italiano.


*Annalisa Corrado (S&D), Alessandro Zan (S&D), Sandro Ruotolo (S&D), Dario Nardella (S&D), Brando Benifei (S&D), Giuseppe Lupo (S&D), Camilla Laureti (S&D), Cecilia Strada (S&D), Raffaele Topo (S&D), Marco Tarquinio (S&D).

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