Bonus Natale: il “regalo” non è per tutti.

Tempo di festività, tempo di sprechi. A ricordarcelo l’ultimo “Bonus Natale” previsto dal Decreto Omnibus e che prevede una indennità per i lavoratori dipendenti con redditi fino a 28mila euro, con almeno un figlio a carico e coniugati o conviventi con parnters non beneficiari della stessa indennità. Insomma, un Natale fino al 50%.

Adesso, ricordano le ultime note dell’Agenzia delle Entrate, il “requisito familiare” si considera soddisfatto con la semplice presenza di un figlio a carico. Sono considerati fiscalmente a carico i figli di età non superiore a 24 anni con reddito complessivo fino a 4mila euro al lordo degli oneri deducibili (i figli con più di 24 anni, invece, si considerano fiscalmente a carico se hanno un reddito non superiore a 2.840,51 euro).

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Per ottenere il bonus, il dipendente è tenuto a comunicare – tramite autocertificazione – di possedere i requisiti di reddito e familiari previsti dalla norma e a dichiarare che il coniuge, non legalmente ed effettivamente separato, o il convivente, non sia beneficiario della stessa indennità. I dipendenti che hanno già fatto richiesta al sostituto d’imposta (ovvero il datore di lavoro), non dovranno presentare una nuova autocertificazione, tranne nel caso in cui, nel rispetto delle nuove regole, sia necessario comunicare il codice fiscale del convivente, e dichiarare che quest’ultimo non sia beneficiario del bonus.

Il sostituto d’imposta (sempre il povero datore di lavoro) riconoscerà il contributo insieme alla prossima tredicesima mensilità, generalmente in arrivo con la busta paga di dicembre; in ogni caso, il lavoratore che, pur avendo diritto al bonus, non dovesse riceverlo, potrà “recuperarlo” con la dichiarazione dei redditi relativa all’anno d’imposta 2024, da presentare nel 2025.

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