Lingua blu: il virus si diffonde in tutta l’Ue. La Commissione UE non fa nulla.

Il virus della lingua blu si sta diffondendo in tutti gli allevamenti di bestiame d’Europa, causando la perdita di ovini e bovini, riduzione della produzione di latte e, soprattutto, danni economici importanti per un settore economico già in ginocchio. E il numero di focolai sta aumentando anche in Lussemburgo, Francia, Italia, Germania e Repubblica Ceca.

Le misure di protezione adottate per bovini e ovini variano da uno Stato membro all’altro, comportando un aumento degli oneri amministrativi e dei costi aggiuntivi per gli allevatori. Ad esempio, alcuni Stati membri rimborsano parte o tutto il costo del vaccino, mentre in altri Stati membri gli allevatori devono coprire l’intero costo del vaccino da soli. In Sardegna, ancora, la macchina politico-burocratica “vive altrove”, come confermano gli evidenti ritardi lamentati dalle principali organizzazioni di categoria.

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Da qui la richiesta alla Commissione Ue, da parte di un nutrito gruppo di eurodeputati del PPE, S&D e di Renew Europe*, per sapere se è in programma una campagna di vaccinazione contro la lingua blu in Unione europea e l’introduzione di nuove misure economiche per gli allevatori colpiti da questa piaga.

Sul tema, a nome della Commissione europea, è intervenuta la commissaria europea Stella Kyriakides che, come sempre capita dalle parti dell’Esecutivo von der Leyen (nonostante peraltro la presenza di una Politica Agricola Comune), ha dichiarato che il regolamento di esecuzione dell’Ue 2018/1882 categorizza la BTV (l’infezione da virus della lingua blu), come malattia di categoria C, soggetta, pertanto, a eradicazione facoltativa da parte degli Stati membri e, inoltre, che “la decisione di eradicare la malattia e vaccinare può variare a seconda dello Stato membro”.

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Pertanto, in estrema sintesi come confermato anche dall’esponente della sempre più inutile Commissione von der Leyen, “non è previsto l’avvio di una campagna di vaccinazione nell’UE” e che in quanto malattia soggetta a eradicazione facoltativa “il finanziamento UE per la BTV, inclusa la vaccinazione, non è previsto per il 2024 né per il 2025-2027 per i programmi di eradicazione del BTV in conformità alle norme UE, né per le misure di emergenza del BTV, dato che le risorse finanziarie sono assegnate al controllo e all’eradicazione di altre importanti malattie animali prioritarie”.

Uno statement, senza ombra di dubbio, a dir poco rinvigorente per l’euroscetticismo…

*Benoit Cassart (Renew), Olivier Chastel (Renew), Sophie Wilmès (Renew), Valérie Hayer (Renew), Billy Kelleher (Renew), Elsi Katainen (Renew), Hilde Vautmans (Rinnova), Yvan Verougstraete (Rinnova), Joachim Streit (Rinnova), Asger Christensen (Rinnova), Charles Goerens (Rinnova), Pascal Arimont (PPE), Cynthia Ní Mhurchú (Rinnova), Marie-Pierre Vedrenne (Rinnova), Christophe Grudler (Rinnova), Eric Sargiacomo (S&D), Céline Imart (PPE), Jan -Christoph Oetjen (Renew), Christine Singer (Renew), Daniel Attard (S&D), Grégory Allione (Renew), Barry Cowen (Rinnova), Michael McNamara (Rinnova), Ciaran Mullooly (Renew), Jessika Van Leeuwen (PPE), Emma Wiesner (Renew), Andreas Glück (Renew), Nicolás González Casares (S&D), Nina Carberry (PPE), Alexander Bernhuber (PPE), Paulo Do Nascimento Cabral (PPE ), Liesbet Sommen (PPE), Wouter Beke (PPE), Danuše Nerudová (PPE), Biljana Borzan (S&D), Jana Toom (Rinnovo), Ioan-Rareş Bogdan (PPE), Ingeborg Ter Laak (PPE), Tom Berendsen (PPE), Jeroen Lenaers (PPE)

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