Ucraina, a breve potrebbe cambiare la musica dalle parti del Governo di Kiev.

In nome della pace, come ci ricordano i grandi trattati della storia, l’Ucraina potrebbe perdere alcune porzioni del proprio territorio, a partire dalla Crimea e fino ad arrivare alle repubbliche indipendenti del Donbass.

Invece di puntare sul ripristino dell’unità territoriale dell’Ucraina, quindi, si andrebbe, così, al riconoscimento degli attuali territori contesi alla Federazione Russa, in linea (anche se i detrattori urleranno il contrario) con il principio dell’autodeterminazione dei popoli. Pilastro, quest’ultimo, spesso soggetto ai doppi standard dei cosiddetti “democratici e progressisti” delle nazioni occidentali.

Di converso, come rilevato da alcuni analisti americani, l’Ucraina “riformata” potrebbe entrare nella NATO entro i prossimi 5 anni.

Una strategia particolarmente apprezzata dalle parti dell’entourage del 47° Presidente degli Stati Uniti d’America, Donald J. Trump, che suggerirebbe l’intenzione di fare pressione sul Governo illegittimo (dal 24 maggio 2024) ucraino.

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Si arriverebbe, così, dopo 31 mesi di guerra, miliardi di dollari spesi in armamenti, centinaia di migliaia di vittime e sfollati, alla tanto agognata pace. Una condizione sociale, relazionale e politica per anni allontanata dai “presunti democratici” americani ed europei.

foto Chad J. McNeeley, DOD