Cambia la narrazione “zelenskyana”: “Negoziati sulla base del diritto internazionale”.

Iniziano a intravvedersi i primi cambiamenti nella narrazione del presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy. A pochi giorni dalla vittoria repubblicana negli Stati Uniti d’America, infatti, dalla “lotta senza quartiere” il presidente ha iniziato a parlare, con più razionalità, di “negoziati sulla base del diritto internazionale”, pur dimostrando, tuttavia, che gli oltre 31 mesi di guerra in Ucraina non sono stati altro che un tentativo di conduzione di una “guerra per interposta persona”, piuttosto che un tentativo di difendere il diritto all’autodeterminazione dei popoli e della sovranità nazionale. Ovvero, lo squallido refrain, sentito con cadenza quasi quotidiana, creato ad arte dalla nostra democratica Commissione europea a sostegno di una guerra inutile per la società civile.

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“Stiamo facendo di tutto affinché la Russia si impegni in normali e significative negoziazioni basate sul diritto internazionale”, ha dichiarato Zelenskyy che, al momento, forse colto dall’esigenza di ergersi a “padre della patria” continua nella sua narrazione epica, citando “gli Eroi dell’Ucraina caduti in battaglia” (ci avesse pensato 31 mesi fa forse sarebbero ancora in vita) e “il coraggio dimostrato dalla Nazione”.

Chissà se a breve il “nativo di Kryvyj Rih” smetterà di indossare anche la “tutina mimetica” e riprendere indumenti più consoni ai tempi della diplomazia. Negoziati, in altre parole, obbligati per chi ha perso il sostegno dei manovratori internazionali democratici.

foto Navy Petty Officer 1st Class Alexander C. Kubitza (DOD)

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