Elezioni americane, i “democratici nostrani” non dimostrano senso critico.

Con la sconfitta di Kamala Harris, anche in Sardegna non si sono fatte attendere le dichiarazioni estemporanee dei parlamentari sardi democratici. Ad aprire le danze è stato il senatore del PD, Marco Meloni, per il quale la vittoria di Trump “minaccia il multilateralismo, il rispetto del diritto internazionale e la pace”. Senatore cosa ha fatto negli ultimi 31 mesi di guerra in Ucraina e Medio Oriente? Legga un po’ di più e valuti se il sostegno americano ed europeo allo sforzo bellico israeliano e ucraino sia stato “rispettoso” del diritto internazionale e della pace.

Se poi considera che l’Amministrazione democratica Biden abbia sostenuto il rispetto del diritto internazionale sostenendo militarmente un Paese come Israele, notoriamente allergico al rispetto delle risoluzioni della Comunità Internzionale, beh allora c’è poco da discutere con lei. Come d’altronde essere d’accordo con gli insulti del presidente americano democratico agli stessi elettori americani repubblicani, definiti in più occasioni come spazzatura. Saranno forse queste le conferme del rispetto dello Stato di diritto e della democrazia liberale della quale parla nella sua velina, senatore Meloni?

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“Il mondo intero è meno sicuro, la democrazia più debole”, si legge ancora nella nota di Meloni. Siamo sicuri che l’attuale conflitto in Ucraina, ovvero la ormai nota guerra per interposta persona condotta attualmente da un “presidente illegittimo” (dal 24 maggio 2024) come Volodymyr Zelenskyy, proseguirà per altri anni come sarebbe invece stato con la vittoria di Kamala Harris? Epigona del presidente parcheggiato, Joe Biden?

Una campagna elettorale americana, forse, poco seguita nei toni e nei modi dall’esponente democratico sardo che, molto ingenuamente, ha notato asperità soltanto all’interno dell’entourage trumpiano, dimenticandosi delle porcate democratiche (ricordiamola la famosa spazzatura) commesse nel corso della stessa camapagna di “Que Mala” Harris.

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Senatore (santo cielo) che ha poi lanciato un appello alla “supina” Unione europea, tutt’altro capace di ostenatare una leadership dei valori e della tutela dello Stato di diritto, come confermato dalla crescente deriva guerrafondaia ostentata dai suoi vertici, a partire dalla Presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, dalla Presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola (quella che voleva mandare piùù carri armati in Ucraina) e fino ad arrivare alla stipula di accordi economici con Stati tutt’altro che democratici e rispettosi dello Stato di diritto, come l’Azerbaigian di Ilham Aliyev e la Tunisia di Kais Saied, giusto per citarne due.

“Spetta – scrive Meloni – all’Unione Europea il compito di dimostrarsi presidio, anche ideale, di democrazia, liberalismo e diritti, rafforzando il suo ruolo e la sua influenza nello scenario globale. Siamo, dunque, chiamati a una prova di maturità geopolitica”.

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Senatore Meloni, studiare, informarsi e un pò di senso critico possono aiutare a produrre dichiarazioni più puntuali e più ragionevoli.

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