Pratobello, Socialisti Sardi: “Giunta regionale disattende impegni presi”.

Continua nella più totale autoreferenzialità l’azione di governo della Giunta Todde. A ricordarlo, se ma ce ne fosse bisogno, la nota odierna del Segretario Regionale del Partito Socialista Italiano, Gianfranco Lecca, intervenuto nuovamente per stigmatizzare la pessima azione dell’Esecutivo “dei migliori”.

Secondo lo stesso “alleato di maggioranza”, infatti, la Giunta al potere sta facendo venir meno degli impegni assunti per quanto concerne l’attivazione del programma politico concordato: “Siamo costretti ancora oggi a rimarcare la nostra insoddisfazione rispetto a quanto la maggioranza del governo regionale sta ponendo in essere rispetto alla Legge Pratobello 24. Siamo convinti infatti, che l’atteggiamento di ostilità e di sufficienza di parte della maggioranza in Regione, stia favorendo le interlocuzioni politiche del centrodestra. I Socialisti, pur non condividendo alcuni passaggi ed esprimendo alcune riserve, ritengono che per rispetto democratico delle 210 mila firme, si sarebbe dovuta avere un’attenzione e una considerazione diversa dando priorità e con carattere d’urgenza, all’esame di suddetta legge da parte dell’istituzione regionale”.

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Snobbismo e sufficienza istituzionale che, di fatto, sta caratterizzando anche questa esperienza di Governo, con buona pace del “famoso cambiamento” per la Sardegna proposto dal sempre più sgangherato (e sconfitto anche recentemente) Campo largo e dalla stessa presidente Todde, incapace, tra le tante, di dare impulso anche alla costruzione di un semplice tavolo regionale per i/le giovani sardi. Insomma, anche a questo giro, i cittadini e gli stakeholders in generale non contano una c****!

“I Socialisti ritengono che quest’ atteggiamento della maggioranza isoli la stessa rispetto al popolo sardo che con le 210 mila firme ha voluto esprimere la propria posizione rispetto al tema della produzione e delle gestione delle energie rinnovabili. Approvare la legge, seppure emendata, avrebbe significato un sollevamento di responsabilità politica in capo alla Regione, responsabilità che sarebbe ricaduta a quel punto, sul governo nazionale, il quale si sarebbe visto costretto ad impugnarla e quindi ad assumersi la responsabilità degli interventi indiscriminati in Sardegna da parte delle multinazionali del settore energetico. In mancanza di ciò la maggioranza di governo regionale rischia invece di essere dichiarata corresponsabile del progetto di speculazione energetica in atto”, conclude Lecca.

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