Iran all’ONU: “La risposta all’aggressione si baserà sul diritto internazionale”.

Il sostegno incondizionato degli USA allo Stato di Israele, unito all’ostruzione del Consiglio di sicurezza, ha incoraggiato Tel Aviv a “continuare i suoi crimini” e le “aggressioni a Gaza, Libano e Ira, compromettendo la pace e la stabilità nella regione mediorientale”. A dirlo, nel corso dell’ultimo intervento all’ONU, è stato l’ambasciatore iraniano presso le Nazioni Unite, Amir Saeid Iravani.

“Le aggressioni israeliane contro l’Iran sono diventate frequenti e il regime continua a destabilizzare la regione per mantenere alta l’escalation e portare a compimento il piano di pulizia etnica contro il popolo palestinese e libanese”. Il tutto, ricorda Iravani, avviene “impunemente e grazie ai doppi standard adottati dai Paesi occidentali”. Nazioni, in breve, che non condannano le azioni illegali di Israele in violazione del diritto internazionale, giustificano invece le “violazioni “atrocità commesse da Israele, definendole azioni di autodifesa”. Contestualmente, rimarca il diplomatico iraniano, tali Paesi chiedono “spudoratamente all’Iran di fermarsi e ignorare il suo diritto all’autodifesa”.

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Israele, si legge in una nota del Ministro degli Esteri iraniano inviata al Presidente del Consiglio e al Segretario generale dell’ONU, che ha violato impunemente il diritto internazionale e la Carta delle Nazioni Unite, commettendo un deliberato atto di aggressione contro la sovranità e l’integrità territoriale dell’Iran.

“Nelle prime ore di sabato 26 ottobre – reca la nota -, aerei militari israeliani hanno lanciato missili a lungo raggio, lanciati dall’aria, da circa 100 chilometri al di fuori dei confini dell’Iran, utilizzando lo spazio aereo fornito dalle forze militari statunitensi in Iraq. Questi missili hanno preso di mira diversi radar di difesa di confine dell’Iran nelle province di Ilam, Khuzestan e Teheran e anche siti militari”.

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Nazioni Unite, ammonisce l’alto rappresentante diplomatico iraniano, che dovrebbero intervenire contro “qualsiasi minaccia alla pace o atto di aggressione”, adottando misure decisive per “ripristinare la pace e la sicurezza internazionale”, rimarcando infine che ai sensi del Capitolo VII, il Consiglio delle Nazioni Unite “ha l’autorità e il dovere di rispondere con fermezza”.

Responsabilità di questa pericolosa escalation che ricadono interamente su Israele e su coloro che la consentono, in primo luogo gli Stati Uniti, che rimangono il principale sostenitore di Israele. Pertanto, il governo degli Stati Uniti è “complice” dell’aggressione israeliana e ne “sopporterà le conseguenze”, spiega il diplomatico iraniano.

“La Repubblica islamica dell’Iran – conclude – ha costantemente sostenuto la diplomazia come via per affrontare le sfide regionali e promuovere la pace e la stabilità. Tuttavia, in quanto Stato sovrano, la Repubblica islamica dell’Iran si riserva il suo diritto intrinseco di rispondere a questo atto di aggressione. Un diritto affermato dall’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite. La nostra risposta sarà pienamente conforme al diritto internazionale”.

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foto UN Photo/Evan Schneider