Le imprese tedesche guidano il settore degli armamenti russo.
Per i pochi che ancora credono all’utilità delle sanzioni dell’Ue contro la Federazione Russa di Vladimir Putin, specialmente per quanto riguarda il blocco delle esportazioni di macchinari a sostegno dello sforzo bellico russo, una lettura all’ultima interrogazione dell’eurodeputato dei Conservatori e Riformisti europei, Michał Dworczyk, potrebbe offrire spunti di riflessione interessanti.
Nonostante l’introduzione delle sanzioni europee che vietano l’esportazione di beni con un potenziale uso militare, infatti, le imprese tedesche hanno continuato a fornire la Russia dei macchinari industriali impiegati nella fabbricazione di equipaggiamento militare, munizioni e armi russe.
Secondo i documenti doganali russi ottenuti da Südwestrundfunk, entro la fine di dicembre 2023, la Russia aveva importato più di 300 macchinari da oltre 30 produttori tedeschi. “Walter Maschinenbau di Tubinga – scrive l’esponente del gruppo ECR – ha effettuato 11 consegne nel 2023. I suoi macchinari sono utilizzati dalla ditta russa NIR JSC, che fornisce motori per aerei e razzi all’esercito. Vollmer di Biberach e Fein GmbH di Schwäbisch-Gmünd non hanno solo fornito macchinari alla Russia, ma continuano a mantenere attivi siti web russi con assistenza e supporto tecnico. Le aziende russe Parsek, Kamaz, NIR e Industrial Solutions, ancora, stanno fornendo all’esercito russo motori e parti per aerei e missili utilizzando macchinari tedeschi per produrli”.
Semplici constatazioni sul reale volto dell’Ue, sempre puntuale nelle dichiarazioni “edulcorate” sui diritti e la coerenza, meno sostanziale, invece, nei fatti. Se poi “il merdone” arriva proprio dalla nazione della Presidente della Commissione europea…
foto Army Spc. Trevares Johnson (DOD)