Pratobello. Il Campo largo “se ne fotte” della volontà dei sardi.

Le iniziative di iniziativa popolare, si sà, sono da sempre oggetto di discussione buone solo per qualche esame all’università, mentre nella pratica l’impegno civile, tanto autoreferenzialmente promosso e sostenuto dai rappresentanti della politica sarda, continua, di fatto, a non contare una “beneamata” c***. Neanche di fronte alle oltre 210.729 firme raccolte come nel caso della proposta di legge Pratobello.

In fin dei conti i cittadini e le cittadine sardi/e hanno votato lo scorso 25 febbraio 2024 per il nuovo Governo regionale. Basta così, ha vinto il Campo largo. Cari sardi, ci si rivede nel 2029, smettete pertanto di far sentire la vostra voce. Le consulte cittadine, “gli incontri aperti al pubblico dall’assessora regionale” e le altre menate “spacciate un tanto al chilo” per aprire alla co-programmazione degli interventi con gli elettori/trici sono solo decorazioni per le veline di turno.

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Comunicati che non sono mancati nenche oggi dalle parti dei capigruppo del Campo largo, intervenuti per spiegare le ragioni alla base della volontà di non voler calendarizzare al più presto la proposta di legge Pratobello.

“Rendiamo noto agli organi di informazione e a tutte e tutti le Sarde e i Sardi che ieri, nella Conferenza dei presidenti di gruppo del Consiglio Regionale, è stato stabilito che la proposta di legge “Pratobello” non potrà essere discussa direttamente in aula, senza seguire il percorso regolare. Ciò è dovuto alla concomitante calendarizzazione del disegno di legge 45, che tratta la stessa materia ed ha già concluso il proprio iter nelle commissioni. Questa decisione è stata presa dall’intera maggioranza, composta da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi-Sinistra, Orizzonte Comune, Progressisti, Uniti per Alessandra Todde, Sinistra Futura. Di conseguenza, i rispettivi capigruppo – Roberto Deriu, Michele Ciusa, Maria Laura Orrù, Sandro Porcu, Francesco Agus, Sebastian Cocco, Luca Pizzuto – si sono espressi in accordo”.

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Campo largo, per quanto fatto negli ultimi 8 mesi, incapace di governare la regione come appurato anche nel precedente mandato Solinas, con il quale “il governo dei migliori” si posiziona in perfetta linea di continuità per capacità di farsi i fatti propri (come ricordano le nomine degli ultimi tempi), procedere con l’approvazione di interventi copia-incolla (difficile avere idee e competenze politico-amministrative) e vedersi impugnate le leggi regionali approvate dalla propria maggioranza.

Quelli che fino a un anno fa accusavano la maggioranza di “incapacità” oggi possono con orgoglio mostrare la propria patente di inadeguatezza.

Inettitudine che i capigruppo del campo largo hanno provato a nascondere dietro le accuse al centrodestra (praticamente come sparare alla croce rossa), reo, secondo “i soci del campo largo”, di attuare giochetti di palazzo.

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Difesa, infine, affidata alle solite “boiate” circa la bontà della propria proposta di governo: “Ogni tentativo di mistificare quanto accaduto, o di usare le decisioni del Consiglio Regionale per fini intimidatori, sarà respinto dalla Coalizione del Campo Largo, composta da forze politiche e persone determinate a trattare con serietà temi complessi e vitali per la Sardegna, come la transizione energetica e la protezione ambientale e paesaggistica. Con un dialogo democratico rivolto a tutti i soggetti coinvolti, la Coalizione intende lavorare unicamente per la tutela della Sardegna e del suo Popolo”.

Inetti!