Israele, cresce la protesta interna contro il Governo Netanyahu.

Nel Medio Oriente non scoppiano solo i missili Israeliani e degli Hezbollah libanesi, ma anche la protesta dell’opinione pubblica israeliana, scesa, anche ieri, in piazza per protestare contro la coalizione di estrema destra guidata dal primo ministro Benjamin Netanyahu.

Secondo l’agenzia di stampa palestinese Samaa, sabato sera i manifestanti si sono radunati davanti al Ministero della Guerra israeliano, scandendo slogan contro Netanyahu, marciando verso la residenza del premier Israeliano e chiedendo un accordo sullo scambio dei prigionieri israeliani detenuti a Gaza da Hamas.

Governo, come dimostrato dalla cronaca quotidiana, che non è andato leggero con i manifestanti, arrivando ad arrestarne alcuni. Fatti, poco rimarcati dalla stampa prezzolata (anche moralmente) nelle “democratiche nazioni europee”, che evidenziano l’emersione di una ondata di rabbia e odio nei confronti del premier e del suo Governo di estrema destra.

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I critici dell”Esecutivo Netanyahu, in particolare, sostengono che gli sforzi dovrebbero concentrarsi sulla liberazione dei prigionieri ancora tenuti prigionieri, anziché intensificare la campagna di guerra come si sta, purtroppo, verificando da oltre 12 mesi.

Di conseguenza, le manifestazioni anti-Netanyahu sono diventate eventi comuni a Tel Aviv e in altre città occupate, con i dimostranti che chiedono la rimozione di Netanyahu e la chiamata alle urne per votare un nuovo Esecutivo.

foto Jaroslav Šmahel da Pixabay.com