Sanità, Codici: “Verificare piante organiche nei Pronto Soccorso”.

Fa discutere, e non poteva essere diversamente, il 7° Rapporto sul Servizio Sanitario Nazionale presentato nei giorni scorsi dalla Fondazione GIMBE. Una fotografia impietosa della crisi profonda in cui è piombato il SSN, una vera e propria emergenza del Paese, giudizio condiviso dall’associazione Codici.

“Il Rapporto GIMBE elenca tutte le criticità che purtroppo conosciamo bene – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – e che denunciamo da tempo. Tra i dati che colpiscono maggiormente c’è quello delle persone che rinunciano alle cure, quasi 4,5 milioni nel 2023. E poi la migrazione sanitaria, le liste d’attesa interminabili, i Pronto Soccorso affollati. Situazioni con cui i cittadini si scontrano quotidianamente e che si aggiungono alle diseguaglianze sia a livello interno, con le differenze regionali e territoriali, che esterno, pensando al divario della spesa sanitaria pubblica pro capite di 889 euro rispetto alla media dei paesi OCSE membri dell’Unione Europea, con un gap complessivo che sfiora i 52,4 miliardi di euro, citando sempre i dati del Rapporto GIMBE. Così mentre i cittadini fanno i conti con una sanità allo sbando, con il boom della spesa a carico delle famiglie (+10,3%), c’è anche la fuga del personale dal SSN per una crisi motivazionale. Condividiamo la denuncia impietosa della Fondazione, che parla di emergenza nazionale. Quello che preoccupa è che da anni si denuncia il lento, ma inesorabile declino del SSN. Il diritto costituzionale alla tutela della salute è sempre più astratto, un miraggio per anziani, persone fragili e per chi è in difficoltà economica. La strada da seguire è chiara, non sono ammesse scorciatoie se si vuole salvare il SSN. Un primo elemento utile per iniziare un percorso di rilancio della sanità italiana è avere un dato oggettivo e reale del personale in servizio. È necessaria una verifica delle piante organiche e delle presenze effettive nei Pronto Soccorso. È un primo passo per una presa d’atto di una situazione drammatica, di un problema da affrontare passando poi alle altre criticità elencate dal Rapporto GIMBE, che, lo ripetiamo, ripropone dati noti ma su cui finora è stato fatto poco o nulla dai Governi che si sono succeduti negli ultimi anni”.

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