Media e disinformazione, la Commissione Ue paga per avere una “stampa amica?”.

Un recente rapporto di cronaca ha affermato che solo il Governo federale tedesco ha speso circa 85 milioni di euro nell’ultimo anno in pubblicità, che è stata distribuita ai media e agli influencer per garantire una copertura mediatica positiva. Ciò, secondo l’eurodeputata Christine Anderson, solleva interrogativi sulla trasparenza e l’indipendenza dei media, che ha chiesto alla Commissione Ue di riferire sulle somme spese in pubblicità e relazioni pubbliche negli ultimi 3 anni e sulle misure adottate per garantire la trasparenza delle cifre erogate ai media europei.

A rispondere all’esponente del gruppo dell’Europa della Nazioni Sovrane è stata la Presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, secondo la quale i milioni di euro (spesso buttati a mare) investiti nei media sono motivati dall’esigenza di “avvicinare l’Ue ai suoi cittadini, informandoli e coinvolgendoli sul ruolo dell’Ue e sulle sue politiche”.

LEGGI ANCHE:  Situazione umanitaria a Gaza, Borrell e Lenarčič: "Raggiunto nuovo punto di rottura".

“Nell’ambito di specifiche azioni di comunicazione, la Commissione collabora inoltre con i creatori di contenuti fornendo loro informazioni su argomenti riguardanti l’UE e organizzando visite di studio presso le istituzioni dell’UE. Le azioni di comunicazione della Commissione che comportano pubblicità o collaborazioni con influencer dei social media vengono svolte nella massima trasparenza e nel rispetto dell’indipendenza editoriale dei media”, ha affermato la Presidente della Commissione europea.

“Quando realizza campagne pubblicitarie – prosegue -, la Commissione rispetta la legislazione nazionale applicabile e utilizza gli strumenti di trasparenza forniti da ciascun media e dalle piattaforme di social media, come etichette e avvisi sulla trasparenza. Per quanto riguarda la pubblicità politica, il regolamento (UE) 2024/900 sulla trasparenza e la profilazione della pubblicità politica stabilisce, tra le altre, nuove norme sull’etichettatura e sugli avvisi di trasparenza, anche per fornire informazioni sullo sponsor della pubblicità politica, sugli importi spesi e sulle loro fonti, che entreranno pienamente in vigore a partire da ottobre 2025. La Commissione fornisce finanziamenti nei limiti degli stanziamenti autorizzati a tale scopo, conformemente alle norme del regolamento finanziario.

LEGGI ANCHE:  Istituzioni UE, ritardi sistemici per l'accesso ai documenti.

“Nel periodo 2021-2023 – conclude – la Commissione ha avuto un bilancio annuale di 30 milioni di euro utilizzato per finanziare campagne di comunicazione, compresa la pubblicità sui media. I beneficiari di fondi UE dai 15 000 euro in su sono elencati nel Sistema di trasparenza finanziaria“. 

foto Gerd Altmann da Pixabay.com