Salute, Smith: “Azioni Commissione Ue subordinate ai desideri dei lobbisti?”.

Il giornalismo investigativo ha rivelato che il commissario per il Mercato interno, Thierry Breton, e per estensione la Commissione, hanno insabbiato il divieto sul calciocianamide, un fertilizzante chimico utilizzato in agricoltura.

Una azione, secondo l’eurodeputato Anthony Smith del gruppo de “La Sinistra”, decisa “a seguito di un’intensa campagna di lobbying da parte delle industrie chimiche” che, di fatto, ha fatto saltare la votazione su questo divieto, prevista per il 14 dicembre 2022, da parte dei rappresentanti degli Stati membri nel comitato REACH.

“Eppure – spiega Smith – nel 2017, la Commissione della ‘signora von der Leyen’ aveva chiesto all’Agenzia europea per le sostanze chimiche di preparare un dossier che limitasse l’uso di questa sostanza a causa dei rischi che presenta per gli organismi viventi. Ciò ha portato, nel 2021, a una proposta per vietare la produzione di questa sostanza all’interno dell’UE”.

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Vicenda, secondo l’esponente europeo, che “illustra il potere dei gruppi di pressione all’interno dell’UE e quanto possano essere pericolosi, in questo caso sia per l’ambiente che per la salute dei cittadini dell’UE”.

A sostegno della difesa circa l’indipendenza della Commissione europea dai lobbysti è scesa in campo la Vicepresidente esecutiva Margrethe Vestager, secondo la quale l’Esecutivo europeo “si impegna a proteggere la salute umana e l’ambiente, gestendo al contempo le conseguenze socioeconomiche associate alle restrizioni”.

Limitazioni ai divieti di talune sostanze nocive che, ai sensi del regolamento sulla registrazione, valutazione e autorizzazione delle sostanze chimiche (REACH) si basano sulle prove fornite dall’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) e dai suoi comitati scientifici in merito ai rischi per la salute umana o per l’ambiente e agli impatti socioeconomici prodotti dalla restrizioni delle sostanze.

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“Prima di decidere se una restrizione è giustificata, la Commissione valuta le prove fornite dall’ECHA, tenendo conto dei commenti delle parti interessate – ha spiegato la Vestager -. In questo caso specifico, la Commissione ha preso in considerazione, da un lato, il rischio posto dalla calciocianamide quando utilizzata come fertilizzante, come confermato dal comitato per la valutazione dei rischi dell’Agenzia, e, dall’altro, l mancanza di conclusioni del comitato per la valutazione socioeconomica dell’Agenzia sulla proporzionalità di una restrizione, dovuta principalmente alle incertezze sul rischio posto dalle possibili alternative, e le possibili conseguenze socioeconomiche di una restrizione sulle priorità più ampie dell’UE”.

Risposte “di copertura” a parte, ora bisognerà aspettare la redazione della prossima bozza del comitato REACH, mirata a fare il punto sulla limitazione all’uso della calciocianamide, prevista per la fine del 2024. Nel frattempo, negli ultimi anni, i produttori della sostanza potrebbero aver continuato a lucrare sulla pelle della salute dei cittadini europei.

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