Salute urbana: 10 anni di “changing diabetes”.

Spegne dieci candeline il progetto Cities Changing Diabetes, l’iniziativa nata da una partnership tra Novo Nordisk, l’University College of London e Steno Center di Copenaghen per evidenziare il rapporto tra urbanizzazione e patologie croniche, con l’obiettivo di promuovere iniziative per salvaguardare la salute dei cittadini e prevenire l’insorgere di tali malattie.

In 10 anni di attività, l’Italia ha giocato un ruolo chiave con la partecipazione di 14 Città metropolitane e 1.300 comuni, con il coinvolgimento di ben 23 milioni di persone, ovvero il 40 per cento dei cittadini italiani.

Il programma si fonda su tre elementi interconnessi che consentono alle città di mappare i fattori associati a obesità e diabete, condividere approfondimenti e aspetti chiave e fornire strumenti in grado di accelerare l’azione locale territoriale.

Dal suo lancio nel 2014 con cinque città partner, le dimensioni e la portata della rete è cresciuta fino a raggiungere a livello globale oltre 200 partner in 46 città e in 24 Paesi, con una popolazione complessiva di quasi 250 milioni di abitanti coinvolti. In Italia, dove il progetto è coordinato dall’Health City Institute, in collaborazione con Anci – Associazione nazionale comuni italiani, e autorevoli rappresentanti delle Istituzioni e della comunità scientifica e supportato da Novo Nordisk, sono state coinvolte 8 città come partner – Bari, Bologna, Genova, Milano, Napoli, Roma, Torino, Venezia – 12 città advocate – Brindisi, Cagliari, Cremona, L’Aquila, Livorno, Novara, Palermo, Pescara, Ravenna, Reggio Calabria, Siena, Varese, – sei città follower – Catania, Cremona, Empoli, Firenze, Messina, Varese, la rete dell’hinterland milanese e torinese – e una regione: Le Marche.

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“Una buona salute è alla base dello sviluppo sociale ed economico di un paese. Questa fondamentale correlazione implica che tutti gli Stati Europei dovranno presto ripensare ai servizi sanitari per renderli più sostenibili e durevoli, nonché alla necessità di creare collaborazioni trasversali tra pubblico e privato – necessarie per realizzare un sistema sanitario davvero virtuoso”, afferma Anders Carsten Damsgaard, Ambasciatore di Danimarca in Italia. “Il programma CCD, realizzato con il supporto di Novo Nordisk, è un eccellente esempio di come sia possibile contribuire insieme per salvaguardare la salute dei cittadini, promovendo azioni volte alla prevenzione di gravi malattie croniche, con un particolare focus ai contesti urbani a misura d’uomo”.

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Ormai più della metà della popolazione mondiale è concentrata in ambienti urbani e, secondo le stime, questo numero è destinato a crescere ulteriormente. Se da un lato le città sono motore di crescita economica e innovazione, dall’altra sono alla base di disuguaglianze di salute, influenzando il modo in cui le persone vivono, mangiano, si muovono. Vivere in città spesso comporta lavori sedentari, scarsa attività fisica e alimentazione scorretta, tutti fattori che hanno un impatto sul rischio di sviluppare malattie croniche come diabete e obesità.

Visto il successo e l’ampia portata raggiunta, dopo 10 anni è stato deciso di rinnovare il progetto e intensificare l’impegno per la promozione della salute urbana: sotto la bandiera di Cities for Better Health, con una visione olistica della salute, il progetto vuole dare priorità alla prevenzione e all’equità sanitaria nelle città con l’ambizione di risolvere le cause alla radice delle malattie croniche, riunendo attori in diverse discipline e settori, con un focus particolare sulle popolazioni più vulnerabili, come le comunità con basso livello socioeconomico e i bambini, attraverso la prevenzione dell’obesità infantile. In particolare, i tre temi al centro del progetto sono creare ambienti alimentari favorevoli, garantendo l’accessibilità di cibi sani, rendere l’attività fisica più facile e piacevole, e mobilitare finanziamenti sostenibili per la prevenzione primaria.

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