I “cowboy americani” modernizzano la capacità nucleare.

Gli USA continuano a potenziare la propria capacità nucleare, contro il pericolo russo e cinese, definiti oggi dal Pentagono come “due concorrenti strategici dotati di armi nucleari”, dotati di oltre “500 testate nucleari operative”.

Uno sforzo, secondo la solita geremiade americana, motivato dall’esigenza di garantire “la sicurezza nazionale degli Stati Uniti e dei partner internazionali”, dato che, come dichiarato dalla sottosegretaria all’Aeronautica, Melissa Dalton, durante l’Air & Space Forces Association’s 2024, è previsto che i due concorrenti potrebbero arrivare nei prossimi anni ad avere 1000 testate nucleari operative.

“Vediamo la Russia brandire le sue armi nucleari nel contesto del conflitto in Ucraina e puntare alla produzione di nuove capacità nucleari che sono progettate per sfidare gli USA”, ha detto. “La posta in gioco è incredibilmente alta”. 

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Durante la Guerra Fredda, gli USA hanno mantenuto una deterrenza nucleare di prim’ordine e l’industria della difesa nazionale era pronta a fornire tutto ciò di cui si aveva bisogno. Ma dopo la caduta dell’Unione Sovietica, e con gli USA concentrati su altre parti del mondo negli ultimi 20 anni e passa, gli USA devono ora alzare il tiro. 

“Abbiamo ipotecato la nostra modernizzazione nucleare per 30 anni, e per un sacco di ragioni comprensibili”, ha detto Dalton. “Avevamo gli accordi del post-Guerra fredda. Stavamo combattendo l’antiterrorismo a livello globale. Ma il fatto è che siamo ora in ritardo e i nostri concorrenti ci hanno recuperato”. 

Il dipartimento è ora impegnato in una ricapitalizzazione per la produzione di nuovi sottomarini balistici classe Columbia, nuovi bombardieri, come il B-21 Raider e un nuovo sistema terrestre, denominato Sentinel, per sostituire i 400 missili balistici intercontinentali Minuteman III installati nei silos. 

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“È fondamentale che comprendiamo che non è un imperativo del Dipartimento mantenere la sicurezza nucleare e la triade nucleare”, ha affermato. “È un imperativo nazionale”.

foto Air Force Staff Sgt. Brittany A. Chase, DOD