Repubblicani: “Retorica Harris ha ispirato tentativo di assassinio di Trump”.

La retorica dei democratici ha ispirato un altro attentato alla vita del presidente Trump. Uno statement lapidario condiviso dall’entourage dell’ex presidente repubblicano all’indomani del secondo tentativo di assassinio del Tycoon americano in pochi mesi.

“Il potenziale assassino è stato fermato dall’eroico intervento delle forze dell’ordine, ma non ci sono dubbi: questo psicopatico è stato istigato dalla retorica e dalle bugie diffuse da Kamala Harris, dai democratici e dai loro alleati delle fake news per anni”.

Dichiarazioni inequivocabili leggendo gli statement della candidata “democratica” Kamala Harris, accusata di aver utilizzato una retorica sempre più “incendiaria contro il presidente Trump”.

Trump che rappresenterebbe “una mincaccia per l’America” o ancora che solo “uno dei due deve uscire vivo”. Discorsi di dubbia democraticità ricorrenti nelle uscite di Kamala: “E’ ora di mettere Trump nel bersaglio e sta minacciando la nostra democrazia e le nostre libertà fondamentali”.

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Esternazioni decisamente in linea con quelle condivise dal “candidato rimosso” Joe Biden, che ha più volte dichiarato che “Trump è una minaccia per tutto ciò che l’America rappresenta”, del candidato vicepresidente democratico, Tim Walz, per il quale “i repubblicani sono una minaccia per la democrazia e metteranno in pericolo la vita delle persone”, della deputata
Nancy Pelosi, secondo cui Trump “è una minaccia per la nostra democrazia come non ne avevamo mai viste prima” e dei colleghi Dan Goldman e Steve Cohen, che hanno definito, rispettivamente, Trump “un elemento distruttivo per la nostra democrazia e… deve essere eliminato” e un “nemico degli Stati Uniti”.

Dichiarazioni incendiarie anche quella della deputata Maxine Waters che ha ribadito che “i sostenitori di Trump stanno preparando una guerra civile” e se “le organizzazioni di destra a cui Trump è legato stanno addestrando qualcuno da qualche parte sulle colline”.

Meno criptiche, invece, i deputati Stacey Plaskett che senza alcun freno ha dichiarato che “bisogna sparare a Trump” e Gabe Vasquez, che ha chiesto pubblicamente di “rimuovere la minaccia nazionale”.

Sulla stessa linea “diversamente democratica” anche Kate Bedingfield, ex collaboratrice di Harris-Biden secondo la quale “i democratici dovrebbero puntare il fuoco su Donald Trump”.

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Discutibile anche l’assenza di empatia e solidarietà espressa dai “democratici” americani all’indomani del secondo attentato a Donal Trump. Nell’occasione, infatti, il deputato Steven Woodrow aveva addirittura dichiarato che “l’ultima cosa di cui l’America aveva bisogno era compassione per il diavolo”, mentre David Frum, ha detto che “Trump ha trascorso la scorsa settimana incitando con successo alla violenza… oggi vogliono presentarsi come quasi vittime della violenza”.

Più diretto, il titolo della testata USA TODAY che nell’occazione ha pubblicato l’articolo “Speranza in America” o, ancora, Bloomberg dove è stata pubblicata la notizia dal titolo “Trump coglie l’occasione per tentare un omicidio”.

“A causa di questa retorica, i proiettili volano e la situazione non potrà che peggiorare!”, ha dichiarato Donald Trump.

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foto Markus Spiske da Pixabay.com