Fast fashion: costa poco sì ma non per la salute.

Costeranno pure poco e daranno l’impressione di “essere alla moda”, ma i capi di abbigliamento appartenenti alle catene della fast fashion, come più volte sottolineato, presentano una alta presenza di sostanze tossiche per il nostro organismo, a partire dal cadmio, piombo, naftalene e fino ad arrivare agli idrocarburi policiclici e fino ad arrivare all’antimonio. Elementi spesso rilevati sopra i limiti stabiliti dalla normativa REACH.

Analisi, secondo gli eurodeputati/e italiani del gruppo dei Conservatori e Riformisti europei*, firmatari di una interrogazione parlamentare, che gettano non pochi dubbi in merito alla qualità dei prodotti delle catene di “fast fashion” provenienti da produzioni al di fuori dell’Unione europea, creando un pericolo sostanziale per la salute e la sicurezza dei consumatori europei.

LEGGI ANCHE:  1,8 miliardi di euro per le tecnologie pulite. Nessun progetto italiano.

Sul tema, adesso, bisognerà attendere la replica della Commissione europea, specialmente in riferimento alle misure aggiuntive per il controllo dei capi di abbigliamento provenienti in Ue da Paesi terzi e, ancora, sulle numerose trasgressioni alla normativa REACH da parte di alcune produzioni europee e sull’assenza di una campagna educativa, specialmente indirizzata ai giovani, sui rischi correlati al fast fashion.

*Elena Donazzan (ECR), Carlo Fidanza (ECR), Marco Squarta (ECR), Stefano Cavedagna (ECR), Mariateresa Vivaldini (ECR), Paolo Inselvini (ECR), Chiara Gemma (ECR), Francesco Ventola (ECR), Denis Nesci (ECR), Pietro Fiocchi (ECR), Daniele Polato (ECR), Mario Mantovani (ECR), Alberico Gambino (ECR), Carlo Ciccioli (ECR), Alessandro Ciriani (ECR), Francesco Torselli (ECR), Michele Picaro (ECR)

LEGGI ANCHE:  Malattie circolatorie. In aumento i decessi nell’UE.